VARESE – «Il nostro campo è il futuro». Ettore Rosato, vicepresidente della Camera, tiene a battesimo Italia Viva a Varese, in una sala Montanari piena, alla presenza dei deputati del territorio Maria Chiara Gadda e Gianfranco Librandi, che hanno scelto di lasciare il PD per abbracciare la sfida lanciata dall’ex premier Matteo Renzi.
Rosato e il governo
Il big renziano non si sottrae alle domande del moderatore Paolo Del Debbio sulla tenuta del governo e sulla legge di bilancio. «Non vogliamo litigare, ma il governo deve fare delle cose. Quando va nella direzione che auspichiamo, lo sosteniamo, altrimenti lo richiamiamo. Il problema non sono i posti in più, ma che il governo, dando risposte e soluzioni, porti via quella rabbia che fa confluire voti a Salvini». Molte le critiche ai provvedimenti del governo giallo-rosso, dalla tassa sulla plastica alle manette agli evasori.
L’endorsement di Galimberti
Il sindaco di Varese Davide Galimberti parla di Italia Viva come di una «casa sicura per i moderati», facendo riferimento esplicito anche alle «vicende giudiziarie» che interessano il nostro territorio e, di fatto, individuando il movimento renziano come approdo per i delusi di Forza Italia oltre che per le forze civiche.
I varesini che hanno scelto Renzi
C’è anche Varese tra le priorità di Italia Viva. Maria Chiara Gadda parla di infrastrutture, asili nido, fiscalità per lo sviluppo, piano green e piano shock di investimenti, per chiarire che Iv si occupa di «temi vicini ai cittadini». Gianfranco Librandi ricorda la necessità di rilanciare «una provincia ricca, ma che ha indici economici in sofferenza e che ha smarrito una vocazione». Sul palco salgono anche il presidente del consiglio comunale di Palazzo Estense Stefano Malerba, tra i primi a schierarsi con Iv: «Abbiamo cambiato casacca? No, abbiamo aderito ad un progetto in cui crediamo. Questa è una casa dove si può costruire un futuro con leader forte». Il consigliere provinciale e sindaco di Lozza Giuseppe Licata ammonisce: «Il nostro problema non è la Lega o il rancore dei pezzi di PD nei nostri confronti, è la paura del futuro».
