La giustizia spiegata dal magistrato Belvisi a 150 studenti della sua Castellanza

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CASTELLANZA – A trent’anni dalle stragi di Capaci e di via D’Amelio in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone e il giudice Paolo Borsellino, la città di Castellanza ha organizzato venerdì scorso, 13 maggio, un incontro con le scuole sul tema della legalità, ospitando il sostituto procuratore di Trapani Franco Belvisi (nelle foto). Nell’aula magna dell’Istituto universitario “Carolina Albasio” erano presenti circa 150 studenti di medie e superiori delle scuole “Montessori”, “San Giulio” e dell’Istituto “Fermi” di Castellanza.

Nel trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio

L’intervento di Belvisi, un castellanzese dell’insù, ha puntato a coinvolgere fin da subito i ragazzi, scherzando con loro e porgendo alcune domande. Sono stati concetti di giustizia e legalità a venire discussi per primi: in particolare, il magistrato si è concentrato sul concetto di giustizia mostrando l’immagine della dea “Iustitia”, rappresentata con occhi bendati, spada sguainata e una bilancia appesa al braccio. «Simboli – ha spiegato – che stanno a significare le tre caratteristiche fondamentali che deve avere chi amministra giustizia: gli occhi bendati rappresentano l’oggettività che deve avere un giudice nel giudicare; la spada sguainata simboleggia l’autorità, la forza della legge che si batte affinché essa venga rispettata; la bilancia è l’emblema dell’equilibrio, della ponderatezza mediante la quale un giudice soppesa le ragioni di chi ha davanti».

Domande anche sul cyberbullismo

Molto partecipativi i ragazzi che, stuzzicati dallo stesso procuratore, sono intervenuti in più occasioni e hanno portato il discorso su temi di grande attualità, come il cyberbullismo. «La tecnologia – ha osservato Belvisi – ha aggravato ulteriormente la questione del bullismo. Io sono convinto che le scuole debbano sensibilizzare maggiormente i ragazzi su questo fenomeno. Le vittime di bullismo non sono persone deboli, bensì persone miti. Se vedete un amico o anche uno sconosciuto maltrattato da un bullo, vi prego intervenite e segnalatelo alle autorità preposte».

«Mai un passo indietro»

Infine, e non poteva essere diversamente visto l’anniversario delle morti, il dibattito è andato sulla mafia, nel ricordo di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tutti coloro che hanno perso la vita nella lotta alla criminalità organizzata. «Falcone e Borsellino diedero la vita per i valori in cui credevano, non hanno mai fatto un passo indietro nonostante la paura e il terrore. Oggi – ha concluso Belvisi – è soprattutto la ’ndrangheta ad avere più potere in Italia, con forte influenza anche in Lombardia, poiché si tratta della criminalità organizzata che gestisce il traffico di stupefacenti facendo affari con le mafie sudamericane».

Cerini: «Mafie presenti anche qui»

Da parte sua, il sindaco di Castellanza, Mirella Cerini, ha ricordato come «la mafia, che può sembrare un fenomeno lontano da noi, in realtà sia presente in mezzo a noi. Voglio ricordare che recentemente a Castellanza sono stati confiscati due immobili per attività mafiosa, strutture che poi sono state donate al Comune e che abbiamo ridato alla collettività affidandole ad associazioni di volontariato».

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