La Liuc al World manufacturing forum. «Ecco come ripartire dopo il Covid»

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CASTELLANZA – La Liuc di Castellanza partecipa al World Manufacturing Forum, dando un contributo essenziale su cluster manifatturieri e politiche economiche. Con un obiettivo chiaro e preciso: «Dare delle coordinate per la ripartenza dopo la crisi sanitaria ed economica».

Da Castellanza a Cernobbio

Anche l’università Cattaneo ha contribuito, con due differenti ambiti della propria attività di ricerca, al World Manufacturing Forum 2020, organizzato dalla World Manufacturing Foundation con il sostegno della Regione Lombardia e nei giorni 11 e 12 novembre in modalità live da Cernobbio.

Il tema scelto per l’edizione 2020 è stato “Artificial Intelligence for the Manufacturing Renaissance. The resilience of Companies in a ‘New Normal’ Society” e sono stati presentati i risultati dell’iniziativa “Back to the Future – Manufacturing Beyond Covid 19”.

Innovazione tecnologica in rapida crescita

Al Forum, come ogni anno, hanno preso parte esperti di politica globale, leader di grandi multinazionali e di piccole e medie imprese e i principali membri della comunità accademica. Obiettivo dei lavori è stato quello di discutere su come, nel tentativo di dirigerci verso una rinascita economica globale, l’innovazione tecnologica stia rapidamente progredendo. Particolare attenzione è stata dedicata all’Intelligenza Artificiale come area d’importanza strategica e motore chiave dell’economia resiliente.

Sguardo al futuro

Ogni tavolo di lavoro, grazie al contributo di autorevoli opinion makers, ha permesso la realizzazione di uno specifico paper, poi confluito nel Report 2020 del Forum. In parcolare, la Liuc si è concentrata sul tema del futuro, con l’intervento di Fernando Alberti e Federica Belfanti, intitolato “The future of manufacturing clusters – From preparedness to competitiveness”.

La pandemia ha messo in evidenza l’esigenza di definire e attuare azioni di sistema costruite sulla collaborazione dei diversi attori, pubblici e privati, che operano negli ecosistemi locali. Per questo i cluster manifatturieri si presentano come lo strumento ideale attraverso cui poter identificare le esigenze emergenti della società e dei consumatori, rafforzare le interazioni lungo e tra le supply chain e rafforzare la competitività e la resilienza delle imprese, soprattutto in vista di nuovi e possibili shock futuri.

Con il supporto di un gruppo di lavoro composto da 13 docenti e practitioner internazionali sono stati raccolti esempi, case study e riflessioni per capire come i cluster stanno aiutando le imprese a reagire alla pandemia in diverse parti del mondo. In particolare è stato approfondito il loro ruolo nello spostare e, a volte, annullare i confini competitivi tra imprese manifatturiere e imprese di servizi, nel definire nuovi modelli di collaborative innovation tra imprese e nel disegnare nuove strategie di ‘Creating Shared Value’ per creare valore condiviso economico e sociale.

Come affrontare il mondo post-Covid

L’università di Castellanza ha poi presentato lo studio di Massimiliano Serati e Andrea Venegoni “Rethinking Policies – Fiscal and Monetary Responses to the Pandemic”. Questo tavolo di lavoro si è occupato di esaminare e valutare le strategie e gli interventi di politica economica con l’obiettivo di individuare il set di approcci e strumenti che meglio si adattano alle esigenze e alle sfide che gli ecosistemi industriali dovranno affrontare nel mondo “post-Covid”.

In particolare, il white paper, risultato dell’attività di studio e analisi del gruppo di lavoro composto da 10 tra accademici, esperti e practitioner internazionali, ha evidenziato un set di pilastri fondamentali che dovrebbero contraddistinguere le strategie di politica economica mirate a guidare il paese verso la nuova normalità. Per gestire al meglio la ripartenza è necessario strutturare un piano globale con obiettivi e traguardi chiari che funga da “bussola”.

Serve poi definire politiche industriali precise, scegliendo quali settori e catene del valore siano strategici per lo sviluppo industriale nazionale, ma anche investire nella competitività e attrattività del sistema economico e industriale nazionale. Ciò significa investire in infrastrutture fisiche e, soprattutto, digitali, rivedere il quadro fiscale e accelerare le procedure burocratiche e legali.

Ancora più importante, l’attenzione deve essere posta sull’istruzione e sul mercato del lavoro. La formazione e l’attrazione di lavoratori altamente qualificati, oltre a evitare l’obsolescenza delle competenze e la “reingegnerizzazione” dei cosiddetti Neet e dei lavoratori sottoqualificati, sarà fondamentale per mantenere competitivo il sistema economico e fornire al sistema di produzione le risorse necessarie per essere pronto per le sfide future.

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