La pandemia non ferma gli affidi dei minori: a Busto riparte “Il filo di Emma”

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BUSTO ARSIZIO – Riparte a distanza il percorso affidi “Il filo di Emma”. Il progetto, curato dall’associazione La Casa Gialla in partnership con l’amministrazione comunale di Busto Arsizio, arriva alla sua seconda edizione, dopo i «riscontri positivi» del 2020, con l’attivazione di due affidi di minori ad altrettanti nuclei familiari, tra cui un single. «Sono molti i casi di minori disadattati in cerca di una famiglia che li accolga – sottolinea l’assessore all’inclusione sociale Osvaldo Attolini – la sensazione è che il lockdown abbia inciso negativamente all’interno delle famiglie, soprattutto quelle numerose, portando ad un aumento delle situazioni di criticità».

L’impatto della pandemia

«Oggi tanti bambini “sostano” in comunità, anche perché le pratiche dei Tribunali rallentano – rivela Lia Silanos, responsabile della onlus La Casa Gialla – ma a loro serve una famiglia e per noi è una fatica vederli fermi. Questa situazione per noi è una spinta in più per intercettare persone che vogliano aprire le loro case, anche con forme di affido part-time, o solo nei weekend. Questo momento è una prova, e una sfida, per tutti». E per La Casa Gialla «il successo non si misura con i numeri», perché, come spiega Lia Silanos, «non è un supermercato e non vogliamo per forza dare i bambini in affido».

La prima edizione

Nella prima edizione del progetto affidi “Il filo di Emma” sono una ventina i nuclei familiari che si sono avvicinati al percorso di formazione. «Di questi – spiega l’assistente sociale Michela Chiolle – in 15 hanno proseguito il percorso e in due casi, di cui un single, si è arrivati all’abbinamento per due minori, mentre altri sono ancora in itinere. C’è tanta richiesta dai Comuni, ma non sempre i minori sono compatibili con le caratteristiche dei nuclei che hanno desiderio di accogliere. E ogni storia ha un suo percorso».

Il percorso di formazione

Il percorso de “Il filo di Emma” si svilupperà in tre fasi: serate informative di avvicinamento al tema (cineforum a distanza e testimonianze), un percorso di incontri con alcuni esperti (avvocato, psicologa, assistente sociale, testimoni di esperienze di affido, che servono ai nuclei da formare per «immedesimarsi», come fa notare la psicoterapeuta Alessandra Di Modica) e i colloqui individuali o di coppia con l’assistente sociale e la psicologa/psicoterapeuta che avranno il compito di «abbinare» i nuclei. Per partecipare all’evento di presentazione, in programma il 17 marzo alle 21, occorre scrivere una mail a info.ilfilodiemma@gmail.com.

I “genitori sociali” incentivati

«Nonostante le difficoltà del momento che impediscono di trovarsi in presenza, crediamo che valga la pena riprendere con rinnovato interesse e professionalità il tema dell’affido,- rimarca l’assessore all’inclusione sociale Osvaldo Attolini – anche perché dal mio punto di vista noto che sono sempre numerosi i casi di minori in situazioni a rischio che hanno bisogno di un nuovo ambiente familiare in cui inserirsi per crescere serenamente. E diventare “genitori sociali” non fa del bene solo al minore accolto, ma anche alla famiglia che accoglie». Per incentivare gli affidi, l’amministrazione ha rinnovato il contributo economico per le famiglie affidatarie.

La rete de “Il filo di Emma” di Busto è un successo. Via agli affidi di due minori

busto arsizio affidi attolini – MALPENSA24