«Quante feste su quella barca». Ma resta il mistero degli 007 sul lago Maggiore 

Lago maggiore feste gooduria

SESTO CALENDECene al tramonto con vista sull’Eremo di Santa Caterina. Addii al nubilato cantando la sigla di Mila e Shiro a squarciagola. E poi ancora aperitivi jazz con musica dal vivo, balli scatenati fino a notte fonda, paella a mezzanotte e fiumi di alcol ammirando i fuochi d’artificio lontano da riva. Più si cerca in rete e più si trovano testimonianze fatte di racconti («Quante feste su quella barca», scrive una donna) e video (guarda qui sotto) di persone che hanno trascorso momenti unici di spensieratezza a bordo della Gooduria, la barca affondata domenica pomeriggio nelle acque del Lago Maggiore provocando quattro morti. Nonostante la società Love Lake risulti di recente costituzione, è almeno dal 2018 che lo skipper Claudio Carminati, ora indagato per omicidio colposo plurimo, organizzava mini-crociere nel Verbano. 

La tempesta perfetta 

Oltre alla moglie di Carminati, la 50enne russa Anya Bozhkova, sulla Gooduria hanno perso la vita tre componenti dei servizi segreti a bordo come passeggeri: Claudio Alonzi e Tiziana Barnobi, dell’intelligence italiana, e l’israeliano Erez Shimoni, ex uomo del Mossad. 
Sarà la magistratura a ricostruire quanto accaduto domenica a bordo e i motivi del repentino inabissamento della barca. Di certo il fattore metereologico ha influito, come dimostra anche il time-lapse diffuso dal fotografo amatoriale Lorenzo Alberganti (CLICCA QUI) che a sua insaputa ha ripreso quel pomeriggio proprio la zona in cui è avvenuto il naufragio. Quelle immagini dimostrano però allo stesso tempo che il downburst era prevedibile e, anche qualora non si fossero consultate le previsioni, si sarebbe potuta probabilmente evitare la tragedia tornando rapidamente in porto. Perché la Gooduria è rimasta al largo ed è stata l’unica imbarcazione finita in balìa del forte vento e della grandine? 

Il mistero degli 007

Sono domande che infittiscono il mistero, considerato che la tesi di una festa di compleanno tra 21 agenti segreti – spariti subito dopo il recupero in acqua – non sembra reggere molto. Se i media israeliani parlano di un incontro per lo scambio di documenti top secret, i giornali italiani si spingono ancora oltre. Il Messaggero non crede alla rimpatriata domenicale tra colleghi e ipotizza che gli uomini della intelligence stessero spiando oligarchi russi che negli ultimi anni hanno comprato hotel e ville specialmente sulla sponda piemontese del lago. Il Corriere, oltre a rivelare che lo skipper fosse un prezioso e fidato contatto dei Servizi per la logistica, sostiene che questo stesso litorale, inoltre, è per antonomasia quello degli ebrei ortodossi, che dispongono di dimore storiche dove inscenano elitarie feste con ospiti americani. Forse i servizi erano lì per qualcuno. Ma chi e perché? 

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