Lago Maggiore, pesce persico a rischio: nascono gli “incubatoi” naturali

lago maggiore pesce persico

LAGO MAGGIORE – Negli ultimi anni l’inquinamento delle fabbriche, il traffico delle navi e la pesca non sostenibile hanno creato una forte pressione sul Lago Maggiore, mettendo a repentaglio soprattutto la sua fauna ittica. In particolare a essere a rischio è il pesce persico, il cui numero di esemplari sta diminuendo in maniera preoccupante. Ecco allora che nasce il progetto “Incubatoio naturale” che consiste nella creazione di una serie di fascine sul fondale del lago per ripopolarlo di questa specie.

Sempre meno pesci

“Incubatoio naturale” è un progetto per la salvaguardia della fauna ittica del Lago Maggiore e in particolare per il ripopolamento del lago con il pesce persico reale, che rappresenta un anello fondamentale nell’ecosistema lacustre. Nel corso degli anni, il Lago Maggiore ha visto decrescere in modo costante la quantità di pesce presente nelle sue acque e le cause sono state molteplici. Dalla dispersione di inquinanti industriali, all’immissione di fognature non correttamente depurate, all’aumento del traffico motore sulle acque, ma anche una pesca non sostenibile.

Studio di Cenci

La risorsa ittica del lago risulta oggi significativamente compromessa e tra i pesci colpiti c’è anche il pesce persico reale. Il progetto “incubatoio naturale” si occupa del ripopolamento di questa specie, attraverso specifiche strategie, pianificate dagli esperti coinvolti. Il consigliere regionale lombardo del Movimento Cinque stelle, Roberto Cenci, esperto ambientale prestato alla politica, ha dato il suo contributo tecnico-scientifico per la buona riuscita di questo progetto.

Il ripopolamento è garantito grazie all’installazione sul fondale del lago di 3 incubatoi, nei quali possono svilupparsi fino a 10 milioni di nuovi esemplari di pesce persico reale: gli incubatoi risultano tanto efficaci quanto semplici, sono infatti formati da fascine di legni opportunamente disposte. Il progetto sta dando buoni risultati e ci sono ancora grandi aspettative di successo, il gruppo di esperti ha infatti intenzione di coinvolgere altre amministrazioni comunali del Verbano per estendere ulteriormente le zone di ripopolamento.

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