L’antenna 5g agita Gorla minore. Il comune dice no, la ditta fa ricorso al Tar

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GORLA MINORE  – Un’antenna 5g alta di 30 metri in prossimità di un’area residenziale di Gorla Minore. Un progetto che da un lato viene auspicato da una società di telecomunicazioni del territorio, dall’altro viene fortemente opposto dalla classe politica in paese. Il risultato? L’azienda presenta l’istanza al Tar e il Comune si prepara a difendersi.

Landoni dice no all’antenna

E’ iniziato tutto quando una società di telecomunicazioni ha chiesto alla giunta Landoni di ottenere il permesso per costruire un’antenna 5g su un terreno agricolo di un privato in via Manzoni, dopo la provinciale. A quel punto villa Durini ha rifiutato, sostenendo che esiste già una zona apposita per le antenne e che il piano regolatorio non prevede questa possibilità in via Manzoni.

Ricorso al Tar

Risposta che però non è stata presa positivamente dalla ditta. «Ci hanno detto che a loro quell’area non va bene e quindi hanno fatto ricorso al Tar citandoci in giudizio», racconta il sindaco, Vittorio Landoni. Che però ribadisce la sua posizione di opporsi all’opera.

Un’antenna di 30 metri tra le case

«Siamo preoccupati perché si tratta di un’area residenziale, con case, persone che vivono e inoltre un’antenna da 30 metri con base in cemento deturperebbe completamente l’impianto paesaggistico. Ecco perché vogliamo fare fronte comune per bloccare questo progetto». Perciò il primo cittadino, forte del sostegno della maggioranza, ha deciso di convocare anche le opposizioni dalle quali ha ottenuto altrettanto supporto.

Minoranza sostiene il sindaco

«Siamo d’accordo con la giunta e ci vogliamo opporre a questa iniziativa perché un’antenna 5g in quella zona sarebbe assolutamente di intralcio dal punto di vista paesaggistico e un grande disagio per i residenti», ha aggiunto la capogruppo di minoranza, Fabiana Ermoni.

A questo punto al Comune di Gorla Minore non resta che procedere con le misure legali per difendersi davanti al Tar. «Abbiamo già individuato un legale che ci supporterà e pensiamo anche di far partire un comitato o una raccolta firme per sensibilizzare la cittadinanza», conclude Landoni.

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