Disoccupazione giovanile oltre i proclami

laurenzano disoccupazione giovanile

di Antonio Laurenzano

Disoccupazione giovanile in rialzo. Lo ha certificato l’Istat con la rilevazione di fine anno. Il tasso di disoccupazione si è attestato al 31,9% (+0,1 punti), il terzo più elevato in Europa, dopo la Grecia (43,6%), la Spagna (38,6%), e più del doppio della media europea (14,9%). Una fotografia del mercato del lavoro che, nella sua criticità, evidenzia le difficoltà del ricambio generazionale e il conseguente disquilibrio macrosociale. Cause oggettive e soggettive, le prime riguardano la crescita economica, l’evoluzione delle attività economiche, le loro innovazioni sul piano tecnologico. Le seconde sono correlate a scelte aziendali che puntano sull’esperienza e sulla
professionalità delle new entry.

laurenzano disoccupazione giovanileLa lotta alla disoccupazione giovanile è presente nell’agenda politica del governo gialloverde che con le “pensioni quota 100” punta ad aprire il mercato del lavoro ai giovani. Ma sono tanti i dubbi sull’esito finale dell’operazione. Mandare anticipatamente in pensione le persone è davvero lo strumento più efficace per favorire nuovi sbocchi occupazionali? Non c’è infatti alcuna relazione tra il tasso di occupazione degli over 65 e il tasso di disoccupazione degli under 25. Pensionamento-assunzione è un’equazione resa ancor più improbabile in un Paese entrato in “recessione tecnica”’ a causa della flessione del Pil dello 0,2% nel 4° trimestre 2018, secondo i dati Istat. Da verificare, inoltre, se il “posto fisso” lasciato dal pensionato sarà tale anche per il neo assunto o, verosimilmente, avrà una diversa configurazione contrattuale. In dicembre, ha comunicato l’’Istat, sono aumentati i dipendenti a tempo determinato (+257 mila) e sono diminuiti i dipendenti a tempo indeterminato (-88 mila).

Futuro incerto per i giovani. Ad di là dei proclami, cosa fare? In alcuni Paesi del Nord Europa l’accesso al mondo del lavoro è preceduto da un percorso virtuoso di formazione attraverso l’alternanza scuola lavoro che consente agli studenti, durante il periodo scolastico, sotto la guida di un tutor (e non di un … “navigator”), di inserirsi nei meccanismi della futura attività lavorativa, in un ideale punto di incontro fra offerta e domanda di lavoro. Una formazione collegata alle reali esigenze delle imprese e più in generale dell’economia. Nessuna dispersione scolastica, ma per gli studenti una capitalizzazione dell’insegnamento ricevuto.

E’ una strada incoraggiata dalla Commissione europea per la quale “l’occupazione giovanile rappresenta una delle maggiori priorità”, come ha affermato di recente la commissaria Marianne Thyssen. I giovani europei di oggi costituiscono una generazione che vive in un contesto sociale, demografico, economico e tecnologico in rapida evoluzione. L’attuale generazione di giovani europei è la prima ad essere cresciuta in un’Europa pacifica, in gran parte priva di frontiere dove i giovani possono muoversi e studiare liberamente, lavorare e apprendere più semplicemente rispetto al passato. Il futuro dei giovani sarà il futuro dell’Europa. Si tratta di una immensa risorsa di energia e creatività da utilizzare adeguatamente per prevenire crisi sociali che potrebbero azzerare ogni equilibrato processo di sviluppo socio-economico. Una sfida politica da vincere!

laurenzano disoccupazione giovanile – MALPENSA24