GALLARATE – «La legge è davvero uguale per tutti?» Il titolo scelto per il convegno organizzato da Unicoop e Agorà non vuole rappresentare una provocazione aprioristica, bensì uno spunto di riflessione, aprire un ragionamento su cosa si possa fare per migliorare la giustizia e in particolare il processo penale. L’appuntamento è per lunedì 21 gennaio alle 20.45 al Teatro del Popolo di via Palestro.
Sul palco anche Caianiello
A introdurre i lavori ci sarà Nino Caianiello, presidente onorario di Agorà e plenipotenziario di Forza Italia in provincia di Varese. Dopo di lui interverranno l’avvocato di Olindo Romano e Rosa Bazzi, Fabio Schembri, per presentare il caso giudiziario della strage di Erba, nonché Claudio Marelli (presidente di Unicoop Varese), autore del giallo giudiziario “L’ultimo indizio”. Sul palco anche il giornalista di Telelombardia Marco Oliva.
La certezza del diritto è un’illusione
«La legge è davvero uguale per tutti? La risposta letterale alla domanda è ovvia, tutti sappiamo che il testo delle norme vale per ogni cittadino», ha spiegato questa mattina, 12 gennaio, nella conferenza stampa di presentazione Marelli. «Quello che interessa è però il lato sostanziale, perché è qui che sorgono i dubbi. Infatti l’interpretazione della norma può variare da un caso all’altro. Confesso che, col trascorrere degli anni, mi sono convinto che la certezza del diritto sia solo un’illusione che transita, come tante altre, nella nostra vita. Scrivendo ho provato a riflettere anche su altri transiti quali l’amore, la libertà, il senso delle cose».
Serve la riforma della giustizia
A rappresentare Agorà c’era invece il presidente Marcello Pedroni. Da sempre attenta agli aspetti socio-culturali del Paese, l’associazione ha aderito con convinzione a un convegno che vede la presenza di ospiti di primo piano che certamente condivideranno riflessioni ed esperienze che potranno essere utili a chi oggi si deve occupare di una materia delicata come la giustizia e l’applicazione della legge in modo equo e giusto per tutti. «Da parte nostra vogliamo sottolineare della necessità ormai improrogabile di una riforma del sistema giustizia, una sburocratizzazione delle procedure e l’auspicabile avvio della separazione delle carriere».