Le mattinate a casa con tre figli in DAD: lo sfogo di una mamma

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Lo sfogo di una mamma…
un pò lungo ma purtroppo è la quotidianità che non funziona da troppo tempo oramai.
Eccoci qua, un’altra mattinata con tre figli in DAD, “ehi ragazzi a chi serve il Pc stamattina ?” “io non so mamma, forse a me serve alle 10, dipende dal prof “, “no mamma alle 10 serve a me, ho la verifica”… “ragazzi ditemi voi perché  a vostra sorella serve il Pc, piange, dice che con il telefono o tablet non vede tutti i compagni e  che non sente bene”…
E la mattina inizia così, litigando per chi deve usare un computer, insegnanti, genitori, bambini alle prese con i mille problemi di chi ha una famiglia numerosa, le telecamere accese su scrivanie, camere, cucine, divani e tal volta pure in bagno, ci vuole silenzio ma il silenzio non si riesce mai ad ottenere.
La più piccola piange tutte le mattine per un motivo o l’altro legato a questa situazione “mamma non si collega, mamma devo andare in collabora per mandare questa cosa, mamma è sparito tutto come si fa, gira gira ma non entra” e piange, sì piange, perché piangerei pure io!
Tutto è spento, tv, musica, non si può neppure pulire perché ogni stanza è occupata da un figlio… silenzio devono parlare…si aprono, chiudono i microfoni in continuazione, non si sa a che ora precisamente si possa pranzare, i più grandi hanno lezione fino a tardi ma la più piccola poi ha lezione nel primo pomeriggio, quindi verso le 11 si inizia a chiedere “ragazzi ditemi a che ora potete mangiare voi?”…”mamma io alle 13 e 50″… “mamma io alle 14 e 30″… “la piccola alle 13″. Ebbene, mi sento male, mi sento male per tutto questo, un panino al volo qua e là, a volte mangiato in camera, a volte non mangiato proprio. La casa è piccola: sento le lezioni di tutti e tre, ormai le cuffie non le mettono più, si sono rotti di avere le cuffie nelle orecchie per sei ore al giorno, a volte mi metto le mani nei capelli io, per la fatica degli insegnati, ripetono e ripetono la stessa cosa per 10 volte minimo “maestra cosa? Non ho capito si sente a scatti”… “maestra cosa? Che pagina?” e nel frattempo “mamma il quaderno di storia veloce, la maestra non fa geografia”…”mamma il temperino e la penna e il righello”…  aiuto: è un caos totale.
Proprio stamattina, uno dei tre grida “mamma non mi si carica più il telefono, si è bloccato sono uscito dalla lezione passami il pc, subito altrimenti il prof grida”, ma il pc ce l’ha la piccola, devo far uscire lei collegarla ad altro dispositivo e trasportare il tutto, cambio veloce, spina, connessione, e il prof stava già gridando “non è possibile tutti i giorni ce n’è una” come biasimarlo?
È vero, tutti i santi giorni c’è un intoppo, però caro prof anche noi non abbiamo alternative! Nessuna alternativa! Ascolto la sua gridata e taccio! E la piccola piange, “voglio il Pc, diglielo al tuo prof che lo voglio io”, non è ancora in grado di capire che non si può parlare dei suoi capricci ad un prof, inutile che si dimeni, si tace e fine.
Interrogazione, l’agitazione sale più a me che a loro, paura che salti la connessione e che l’insegnante non ci creda che sia saltata e non sia uscito apposta per evitare l’interrogazione, ormai non credono più a niente, cerco di stare attenta seguo più possibile tutti e tre a volte sento e vedo ingiustizie ma taccio, sia mai passare per la mamma che dà colpa agli insegnanti ma assicuro che tante ingiustizie ci sono eccome!!
Le lezioni di religione dei più grandi ormai sono tutte mie, loro a quell’ora si rifiutano di ascoltarla, a me invece piace, ascolto e a volte intervengo pure, ormai sanno che le loro lezioni le seguo io!
E’ difficile vivere così, i ragazzi sono stanchi, svogliati, tra una lezione e l’altra si ripigliano, c’è chi va in bagno velocemente, c’è chi si veste anche nella parte inferiore del corpo, chi si dà una pettinata, io approfitto per svuotare la lavastoviglie, il rumore delle stoviglie è terribile nel silenzio della casa!
La pausa è breve “mamma collegami mi sto’ lavando i denti”, oramai so entrare in tutti i collegamenti possibili e immaginabili, tre scuole, tre modalità completamente diverse.
Finalmente alle quindici e trenta cala il caos della scuola dentro ad una casa, ora si passa ai compiti della piccola, alle foto da spedire, ai messaggi sul gruppo per capire cosa mandare e cosa non mandare alle maestre, mamme disperate che chattano dal mattino fino a sera, che si mandano foto da stampare, foto del lavoro del mattino dove i bambini non hanno capito la metà di ciò che dovevano scrivere “io ho capito che dovevano fare lo schema”…”no! io ho capito che lo schema lo faranno insieme la prossima volta”… “no! dovevo studiare la pag. 80″…neppure le mamme capiscono il da farsi e così si diventa matti.
E una mamma maestra come me deve pensare anche ai sui alunni, chiede aiuto ai figli per creare le stanze, creare link e codici e pc e incontri e video per lavoretti …. Va così, tutti i giorni così! Il fisico non si stanca, rimane inchiodato nei metri quadrati della sua casa ma la mente, la mente cade nel buio cercando disperatamente un barlume di luce.
Una mamma della provincia di Varese
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