Genitori No Dad a Palazzo Estense: in seicento chiedono di riaprire le scuole

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VARESE – «La scuola è sicura. Anzi, è più sicura di qualsiasi altro posto pubblico e lo confermano diversi studi da tutti i Paesi del mondo: vogliamo che riapra subito». Alla chiamata lanciata dalla sezione di Varese di Prima a Scuola, comitato di genitori nato per opporsi alla didattica di distanza prolungata, hanno risposto oggi, domenica 21 marzo, più di seicento persone che si sono raccolte ai Giardini Estensi con capelli a cono e orecchie d’asino, bandierine e palloncini bianchi come simbolo della protesta. Silvia Vitiello e Livia Soriente, promotrici della manifestazione, che si è svolta nel rispetto delle norme antiCovid, hanno dato voce a testimonianze e proposte, annunciando che la mobilitazione proseguirà con altre iniziative.

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Un tavolo per discutere

«L’obiettivo è eliminare l’automatismo previsto dal Dpcm della chiusura per ogni 250 infetti su 100mila abitanti: supportiamo la rete Scuola in Presenza che a riguardo sta facendo ricorso al Tar del Lazio», ha spiegato Vitiello, che ha illustrato le altre azioni in programma. «Questo presidio in forma statica non è stato indetto solo per dare un segnale ma anche per confrontarsi: vogliamo creare un tavolo per discutere con tutti di questo problema: ci sono luoghi come Luvinate dove, sebbene non ci siano casi di Covid, le scuole sono ancora chiuse. Succede anche a Viggiù, nonostante ora siano tutti vaccinati».
Tra il pubblico era presente anche il sindaco Davide Galimberti: «Sono qui oggi come genitore: si tratta di una protesta che condivido da tempo, addirittura dal giugno scorso. È necessario che i ragazzi tornino a scuola più velocemente possibile, oggi lo permette il fatto che siano disponibili i vaccini. Auspico un salto di qualità per la campagna in corso; qualora ne avanzassero dovrebbero beneficiarne anche le attività economiche».

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Le testimonianze e le proposte

La manifestazione, che si è svolta in contemporanea ad altre trenta nelle città d’Italia, ha raccolto voci dai diversi Comuni della provincia, passando da Viggiù, Luino e Cantello a Sesto Calende, Sumirago e Malnate. «La scuola non è fatta per restate chiusi», «È impossibile restare tutta la mattina davanti al computer», «La scuola a scuola»: sul palco di fronte alla fontana dei Giardini si sono alternate al microfono poesie e testimonianze di bambini e ragazzi, stanchi dell’isolamento, sui disagi creati dalla Dad. Ma anche la denuncia da parte dei genitori, dell’alto rischio di abbandono scolastico e le proposte di docenti e movimenti come Fridays for school, che ha invitato a sfruttare gli spazi all’aperto e dei musei, o il comitato #giùle manidallascuola che si costituirà martedì prossimo: «Smettetela di parlare, e fate», ha invitato alla concretezza il portavoce Matteo Parravicini, di Gorla Minore. «Puntiamo ad aggregarci a realtà più grandi, per sensibilizzare il mondo della politica affinché prenda delle decisioni».

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