Varese, scuole chiuse e genitori No Dad in piazza: «I nostri figli non sono untori»

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VARESE – In piazza perché non possono stare in aula. A Varese, domenica 21 marzo alle 15.30, i genitori No Dad, con i loro figli, si sono dati appuntamento ai Giardini Estensi per protestare contro la chiusura della scuola. Nonché per chiedere un ritorno immediato alle lezioni in presenza e anche nuove regole: «Troppo comodo chiudere le scuole e mettere tutti in didattica a distanza», spiega Silvia Vitiello, una dei referenti del comitato spontaneo Prima a Scuola di Varese, realtà che fa parte della Rete nazionale Scuola in Presenza.

Fuori i dati

«Dicono che le scuole sono una fonte di contagio – attacca Vitiello – ma fateci vedere i dati veri dei contagi a scuola. Non è possibile che a fronte di pochi casi positivi si mettano intere classi in didattica a distanza. Questo prima dell’ultima chiusura delle scuola; non è nemmeno possibile che le scuole siano di nuovo chiuse e non si sappia fino a quando».

La voce di Silvia Vitiello è quella di tanti genitori che hanno subito aderito in gran numero alla pagina Facebook del comitato e hanno scritto per appoggiare l’iniziativa. Genitori e alunni arriveranno ai Giardini con bandierine bianche, perché la scuola non ha colori e con in testa cappelli a cono d’asino per denunciare l’alto rischio di abbandono scolastico. «Se dopo un anno di pandemia la chiusura delle scuole è l’unica soluzione significa che in dodici mesi non è stato fatto nulla. La Dad prolungata provoca gravi lacune nei nostri figli. Servono soluzioni alternative per tornare a fare lezioni in presenza».

Far sentire la nostra voce

Quella di domenica sarà una manifestazione rispettosa delle regole antiCovid, ma non silenziosa. «Noi comitato di Varese scriveremo al sindaco Davide Galimberti, al presidente della Regione Attilio Fontana e all’assessore Letizia Moratti, oltre che ai vertici di Ats Insubria per chiedere il perché siano cambiati alcuni protocolli. Non ci arrendiamo davanti a quanto affermato dal ministro Patrizio Bianchi perché, se l’obiettivo è riattivare le lezioni in aula dal primo settembre prossimo, significa che i nostri figli hanno perso in pratica un anno e mezzo». A livello didattico, senza contare le ripercussioni sulla socialità negata e prolungata.

La buona notizia

Intanto dalla Regione arriva la prima buona notizia, che riguarda i tempi di riferimento dei “contatti stretti”. Ovvero non più 14 giorni, ma solo in relazione alle ultime 48 ore in caso di un caso positivo al Covid. A spiegarlo è il consigliere regionale della Lega Emanuele Monti, che in Regione è anche presidente della Commissione Sanità.

A seguito di un mio forte interessamento, oggi la Direzione Generale dell’assessorato al Welfare firmerà una circolare attraverso la quale vengono ridefinite le modalità di gestione dei contatti di casi di positività al Covid-19. Con particolare attenzione all’ambito scolastico. In concomitanza di paziente accertato senza variante del virus, si considererà contatto stretto solamente quello avvenuto fino alle 48 ore precedenti. Un cambio netto rispetto ai 14 giorni precedentemente definiti.

L’ordinanza di istituzione della zona arancione rafforzata – spiega Emanuele Monti – ha previsto dei criteri molto stringenti. Ora, con il mutare del quadro epidemiologico e con il passaggio in zona rossa, a cui è seguita la chiusura di tutte le scuole, ho reputato necessario un intervento correttivo. L’ho chiesto fortemente all’assessorato regionale. Sono stato personalmente sollecitato da numerose famiglie che mi hanno manifestato le difficoltà registrate nell’ottemperare a queste disposizioni e quindi mi sono attivato subito perché l’ho ritenuta essere una questione di buonsenso.

Cambia anche il ritorno in comunità

Un altro tema importante – aggiunge Monti – è relativo alle modalità di rientro in comunità, e di conseguenza in classe, per i contatti di caso positivo. Con questa nuova circolare verrà riportato a 14 giorni senza tampone e 10 giorni con tampone, rispetto all’obbligo precedente di sottoporsi a tampone per il rientro.