L’editto bulgaro di Antonelli: fuori Malpensa24 dal Palazzo. “Intervenga il prefetto”

busto Emanuele Antonelli

BUSTO ARSIZIO – “Quella macchina lì mettila là”. Vi ricordate la canzonetta di Francesco Salvi a San Remo? Potrebbe essere la colonna sonora che accompagna le nuove disposizioni di Emanuele Antonelli, sindaco di Busto Arsizio, per il posteggio interno di Palazzo Gilardoni. Tutto lecito, anzi, molto opportuno. Se non fosse per un paio di questioni. La prima: la circolare sindacale è stata firmata all’indomani dell’interrogazione dei consiglieri pentastellati che chiedono conto del perché, fino a qualche settimana fa, nello stesso cortile fosse spesso parcheggiata l’auto di Nino Caianiello, ex dominus provinciale di Forza Italia agli arresti nell’ambito dell’inchiesta Mensa dei poveri e sul quale pende una precedente condanna definitiva per concussione che lo inibisce addirittura dai pubblici uffici. La seconda questione: l’accesso a Palazzo, ordina Antonelli, è consentito a chi ha concrete necessità istituzionali “o sia effettivamente invitato”. Compresi i giornalisti quando convocati per conferenze stampa. Tutti, tranne i giornalisti di Malpensa24. Ai quali, è bene chiarire, non interessa posteggiare l’auto sotto le finestre del sindaco (un euro per pagare il parcheggio pubblico esterno lo possiedono ancora) ma, caso mai, conoscere date e orari delle stesse conferenze stampa, come dovrebbe essere normale.

La mail che conferma la discriminazione

Qui sta il punto: Emanuele Antonelli ha emesso una sorta di “editto bulgaro” che esclude la nostra testata dalla mailing-list. Per dirla in altro modo, l’ufficio stampa è inibito dall’inviarci le convocazioni e i comunicati di qualunque tipo. A conferma di ciò, ieri, mercoledì 22 maggio, lo stesso ufficio stampa ha diramato una mail interna nella quale si elencano le testate invitate alle conferenze stampa. Dall’elenco manca Mapensa24.
Insomma, una discriminazione bella e buona, che va avanti in modo stucchevole dal mese di gennaio, quando pubblicammo le pagelle a sindaco e assessori, e che ora trova sbocco, nero su bianco, in un documento ufficiale.

“Siete brutti e cattivi: non gioco più”

Come definire questo atteggiamento? Antonelli, al quale mai abbiano negato spazio o precluso interventi, non ci rivolge la parola dal fatidico giorno di gennaio. Problema suo, evidentemente. Ma non ha alcun diritto di escluderci dal consesso giornalistico bustocco. Con quale motivazione? All’Ansa, che oggi giovedì 23 maggio, si è interessata della faccenda, ha detto che siamo “cattivi con lui e non diciamo la verità”. Accuse generiche, non suffragate né da esempi né da smentite ai nostri articoli. Al massimo è lui incattivito con noi, senza ragioni vere se non quella che, al contrario delle sue tesi, diamo fastidio proprio perché raccontiamo le verità, tutte le verità, anche quelle scomode. Al punto che, come fanno i fanciulli, ha deciso di “non giocare più”. Una ritorsione, insomma. Che gli ha suggerito una letteraccia (vergata da un suo ghostwriter poco avvezzo con l’italiano) contro gli online e pubblicata il 16 maggio addirittura in prima pagina dalla Prealpina.

Appello al prefetto di Varese

La situazione è persino comica, se non fosse che lede la libertà di stampa e i fondamentali principi di democrazia. Il Comune non è la casa di Emanuele Antonelli, ma di tutti i cittadini. Ai quali deve rispondere con trasparenza e massima onestà intellettuale. Per queste ragioni, dopo mesi di inutili tentativi di mediazione, ci vediamo costretti a rivolgerci all’ordine dei giornalisti e al prefetto Enrico Ricci, affinché intervengano per risolvere il caso. Che si inserisce, tra l’altro, in un periodo non proprio sereno per la politica della nostra provincia, della quale Antonelli è uno degli esponenti. Per giunta dello stesso versante della batteria di arrestati, su ordine della procura di Milano, per concussione, corruzione e quant’altro. Lui non ha responsabilità penali, di sicuro ne ha di politiche. Con noi può continuare a non parlare, davanti ai suoi elettori non riuscirà a scappare all’infinito.

Antonelli editto bulgaro giornalisti – MALPENSA24