Lega, Bianchi si fida di Bobo Maroni: «Il candidato sindaco a Varese è lui»

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VARESE – La candidatura di Roberto Maroni e l’incontro con i militanti che slitta e suscita più di un dubbio sull’effettiva volontà dell’ex ministro dell’Interno a correre per Palazzo Estense. Ma anche Saronno, il ballottaggio e il rischio di dover ammainare le bandiera leghista nella città degli amaretti e il “mostro” civico che non si è ancora appalesato sullo scenario, ma che agita la geografia politica in vista delle prossime amministrative. Tutti temi che affronta il segretario provinciale della Lega Matteo Bianchi a partire dagli scenari piuttosto fluidi che si delineano di giorno e si scompaginano di sera. Manco fosse la mitica tela di Penelope.

Matteo Bianchi, questa sera (28 settembre) in Lega a Varese ci saranno tutti tranne Roberto Maroni che avrebbe dovuto ufficializzare la sua disponibilità a correre da sindaco. E c’è già chi legge l’assenza come un segnale di rinuncia. Un altro passo di lato?
«Io guardo i fatti. Ho parlato nei giorni scorsi con Roberto Maroni e mi ha confermato la sua intenzione a candidarsi a Varese. Per me vale la sua parola. E per la Lega, indipendentemente dall’assenza di questa sera, il candidato è lui».

Eppure non tutti sono convinti che Maroni sfiderà Galimberti. E nei giorni scorsi il suo nome è stato abbinato alle amministrative di Milano, forse il suo vero sogno, e perfino a quelle di Roma. Insomma tutti vogliono “Bobo” come sindaco. Quindi ? 
«Io parlo per il nostro territorio. E dico che mi spiace per Milano e per Roma, ma da segretario provinciale sono felicissimo di avere una persona del calibro di Maroni candidato per Varese».

Dove gli avversari da sconfiggere sono due: Davide Galimberti alla guida del centrosinistra e quello che lei ha già definito il “mostro” politico dei civici. Chi teme di più? 
«Io non temo nessuno e rispetto tutti. Il tema è un altro».

Ovvero?
«Centrodestra e centrosinistra dovrebbero evitare il mercanteggiare che cinque anni fa ha caratterizzato il ballottaggio proprio a Varese. Tutti sanno che chi ha vinto ha poi dovuto pagare un prezzo politico caro ai civici. Ecco per lo meno il problema ce lo si deve porre».

Bianchi, non è che lei dice così proprio perché a rimetterci la vittoria siete stati voi della Lega con Orrigoni? 
«Io dico così, perché vorrei evitare che chi prende l’1% al primo turno poi venga al tavolo politico a decuplicare il proprio peso elettorale in vista del ballottaggio. Credo che per amministrare una città come Varese serva anche senso di responsabilità».

Insomma, il “mostro” politico civico proprio non lo digerisce? 
«Sono i ricattini dell’1% che mi sono indigesti. Non i civici. Anche se iniziano ad essere un po’ troppi».

In che senso, scusi? 
«Nel senso che non basta dire “sono civico” per essere tale. La maggior parte di chi oggi trova nel civismo un punto di riferimento politico ha una storia di partito alle spalle. Un passato che dovrebbe essere un valore aggiunto. Capisco che a livello di opinione pubblica questo può esser visto come una cosa non meritoria, ma credo che chi fa politica non dovrebbe prendere in giro la gente».

Bene, ma poi questa sua riflessione come si traduce nel momento in cui bisogna andare a comporre il “pacchetto di mischia” a sostegno del candidato del centrodestra?
«Semplice: la coalizione non può prescindere dai tre partiti tradizionali, ovvero da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Però non possiamo nemmeno restare nel recinto partitico. Roberto Puricelli, Giacomo Cosentino e Marco Magrini, tre nomi che sono ormai fuori dai partiti, ma hanno già dichiarato di voler stare nel centrodestra. Ecco con loro mi siederò al tavolo perché tutti nella coalizione devono essere rappresentati».

Il ragionamento non fa una grinza se a Saranno vince Fagioli. In caso contrario si modificherebbero gli equilibri politici su scala provinciale. E forse anche le strategie. Sarà così? 
«Per il centrosinistra è chiaro che la partita di Saronno è succosa a livello locale, ma anche provinciale. Vediamo però cosa accadrà veramente. Ai saronnesi dico che il sindaco Fagioli ha mantenuto quanto promesso. Attenzione quindi a come si vota, perché questo centrosinistra ricorda molto l’amministrazione Porro e per la città sarebbe un salto nel buio».

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