Lega: quel ponte tra Bossi e Salvini

lodi bossi salvini
Matteo Salvini e Umberto Bossi in una foto d'archivio

di Massimo Lodi

È meno banale di come vien raccontata, la presenza sullo scenario politico del Comitato Nord. Non per la Lega, non per chi sta fuori della Lega. Bossi sa giocare al tavolo del potere, e lascia a zero il caso. Lo scenario del dì d’incoeu sembra il seguente: 1) o Salvini dà spazio al neo-movimento, riconoscendogli il ruolo di minoranza dialogante, e se lo tien caro in vista delle regionali, magari accettandone la costituzione in forza civica alleata del centrodestra; 2) oppure, nel caso in cui sia emarginato, il Comitato Nord –“Vento di primavera e rinascita”, chiosa il Senatùr– fila per la sua strada, allaccia relazioni che lo consacrino sindacato del territorio padano, sceglie d’appoggiare chi gli pare nella corsa a Palazzo Lombardia. Ad esempio, perché no, la Moratti.

Sarebbe un tradimento delle origini? Si risponderebbe facile: sono le origini ad esser state tradite, e la conferma viene dai recenti, tormentati congressi locali: prossimi banchi di prova Verona e Padova, fresche di sconfitte amministrative del Capitano. L’argomento è caro agli autonomisti della prima ora e ai successivi adepti, poi obbligati a un commissariamento dopo l’altro e alla gara nazionalistica con la Meloni. Perduta rovinosamente, tra sconcerto, delusione, insofferenza, rabbia. Chiedete ai vapensieristi di trenta, venti, dieci anni fa quanto apprezzino la tenacia del segretario a rivendicare il Ponte sullo Stretto mentre largheggiano le distrazioni sulle priorità del Settentrione. Replicano: s’è spenta la connessione tra partito e gente.

lodi bossi salvini
Massimo Lodi

Aderire alla richiesta del Correntone Verde di presentarsi alle urne con la sua sigla è però un rischio che Salvini non correrà volentieri, se lo correrà. Perché si tratterebbe d’una conta all’interno della Lega, e di tutto il ministro ha bisogno – in una fase di retromarcia nei sondaggi – tranne che di numeri imbarazzanti. È vero (specificazione di Zaia, citando addirittura Carducci) che la madre è la madre, dunque la Lega è la Lega e basta lì. Ma è idem vero che le adesioni al CN-CV, Comitato Nord/Correntone Verde, crescono; e circola l’idea di formare un gruppo in suo nome nel Consiglio regionale attuale; e questa sarebbe la balossata utile a schierarsi fra due mesi alle elezioni senza bisogno della raccolta firme. Trattasi dunque di roba seria. Di pericolo vero. Di temuta diaspora. Infine, e per chiarezza: di possibile scissione.

La Moratti si dice pronta ad accogliere gli esuli, graditi (ci mancherebbe) a Calenda e Renzi. Che spingono sul recupero del Pd alla causa dei centristi, Moratti più Terzo Polo, così da volgerla in causa dei centrosinistri. Spiegazione: meglio provare a vincere riunendosi obtorto collo (Renzi vorrebbe in squadra anche i grillini, sponsor il sindaco di Milano Sala) anziché esser sicuri di perdere giocando ciascuno la sua partita. Un argomento semplice semplice, funzionale a toccare nel vivo la gente pratica radunatasi al castello di Giovenzano, lasciando transitabile il ponte levatoio d’alleanze interne ed esterne. Questo sì, un manufatto sul quale investire, altro che quello di Reggio Calabria-Messina.

lodi bossi salvini – MALPENSA24