Legambiente Gallarate: «Salviamo l’Arno. Il torrente può diventare come i Navigli»

Il torrente Arno a Gallarate preda delle infestanti

GALLARATE – Dagli anni dell’inquinamento a quelli dell’indifferenza. Legambiente lancia un nuovo appello: «Salviamo l’Arno». Il torrente che attraversa Gallarate merita di essere valorizzato, secondo il circolo del Cigno Verde: «A Milano i Navigli sono candidati a ricevere il prestigioso riconoscimento Unesco, noi siamo qui, senza idee, senza voce, dimenticando la bellezza. Davvero siamo così incapaci di valorizzare il nostro territorio? Ridare all’Arno importanza è obiettivo di noi tutti».

Il silenzio

«L’Arno è caduto nel silenzio nonostante gli appelli della gente e le segnalazioni di Legambiente e di diverse associazioni ambientaliste che negli anni hanno inviato al Comune di Gallarate idee per la riqualificazione di tratti costeggianti le sponde e per un loro uso a favore di pedoni e ciclisti – si legge nella nota firmata dal presidente del circolo di Gallarate di Legambiente, Francesco Torreggiani – altrettanto sono stati inutili il potente stimolo offerto dal MA*GA, anno 2016, con la scelta dell’Arno per il Premio Nazionale Arti Visive, la frequentazione quotidiana dell’area delle vasche di laminazione, dove in molti si  ritrovano per camminare, e le richieste dell’ingegnere idraulico Emilio Magni, ideatore di progetti funzionali a ridare acqua al suo corso».

Cosa si potrebbe fare

Un corso d’acqua finito vittima del «rimpallo delle responsabilità tra i decisori». Ecco perché ora Legambiente chiama in causa la Provincia di Varese: «Oggi l’Arno ha bisogno di un progetto generale e condiviso tra Provincia e Comuni, di studi, di finanziamenti, di un’idea collettiva che valorizzi il suo corso – sostiene il Cigno Verde – chiediamo un inserimento fattivo nel futuro quale opera di riconnessione del paesaggio, possibilmente impiantando ai lati frutteti con piante autoctone e, quanto sarebbe necessario, di aperture verso spazi liberi e usufruibili da parte della gente che cerca relax fuori dal caos cittadino». Perché per Legambiente «l’Arno ha ancora molto da dare».

Cosa c’è da correggere

Tra i pregi gli ambientalisti citano «i servizi ecosistemici da riconoscere e tutelare», tra i difetti da correggere il fatto che «il corso da Valdarno fino a sud di Lonate è affiancato da stradine, percorribili a piedi o in bicicletta, sterrate o asfaltate, purtroppo però interrotte da numerosi bruschi arresti, dovuti a passaggi su strade d’alta frequentazione, a chiusure in proprietà private, a immobili a strapiombo costruiti con noncuranza per i 10 metri di rispetto, stabiliti dalla legge». Inoltre a Gallarate ci sono «sponde rasate, svuotate di ogni sorta di flora, presentate assurdamente come buon risultato», un vuoto che ha «consentito la colonizzazione da parte di una pericolosa infestante, la Reynutria, viva e vegeta laddove AIPO, noncurante, ha realizzato la perfetta rapatura delle sponde».

«La pulizia sulle sponde dell’Arnetta di Gallarate è uno scempio ambientale»

gallarate legambiente torrente arno – MALPENSA24