Legnano apre dibattito su salario minimo: il 26 convegno UIL rivolto al territorio

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LEGNANO – Una lacuna “storica” della legislazione italiana, sempre meno accettabile in un’epoca di crisi economica come l’attuale: è il salario minimo, ovvero l’imprescindibile soglia di retribuzione fissata dalla legge per i lavoratori. Un salario minimo d’ingresso esiste in Spagna, Germania e perfino in Messico, ma non in Italia, con tutte le conseguenze sul piano retributivo, fiscale e sociale che si possono immaginare. Ad accendere il dibattito su questo argomento è la UIL, che sollecita tutte le realtà del territorio a dire la loro. L’occasione sarà il convegno su “Il salario minimo e la Costituzione” organizzato dal sindacato in collaborazione con la STU (Società di trasformazione urbana) Ovest Milano a Legnano, a Palazzo Leone da Perego, martedì 26 novembre dalle ore 15.00 alle 19.00 e presentato nella mattina di oggi, 12 novembre.

In Parlamento 4 disegni di legge, ma ancora da approvare

«Si tratta – spiega Stefano Dell’Acqua, responsabile dell’Unione Regionale UIL Ovest Lombardia e Milano – di un evento ragionato insieme a CGIL e CISL, con cui contiamo di intraprendere in seguito altre iniziative simili. Oggetto del convegno è una tematica di carattere nazionale, l’obiettivo? Parliamone, guardando alle altre esperienze in materia in Europa e nel mondo. Perché a Legnano? A Roma presentano i disegni di legge, qui ne parliamo». Nella legislatura in corso sono stati presentati ben 4 ddl (due del PD e uno ciascuno di M5S e FI) con minime differenze, riconducibili in sostanza all’importo orario del salario lordo minimo, ma nessuno di questi disegni di legge è ancora approdato in Parlamento. Esiste poi una piattaforma fissata dall’INPS per i Co.Co.Co. (Contratti di collaborazione coordinata e continuativa) che stabilisce una retribuzione base di 9 euro più 3 di contributi per ogni ora di lavoro. Nient’altro.

Dell’Acqua: «Un grande obbiettivo per dare dignità ai lavoratori»

«Riteniamo il salario minimo – osserva Dell’Acqua – un grande obbiettivo per dare dignità ai lavoratori. Tuttavia, se questo strumento fosse introdotto come prevedono i ddl presentati finora non sarebbe sostenibile, né per ogni categoria di lavoratori né in tutta Italia, ma solo per alcune delle prime e in Lombardia, al Nord e in alcune realtà del Centro. Occorre ragionare e arrivare a una proposta più partecipata e più condivisa possibile a livello nazionale. Per questo abbiamo invitato a parlarne a Legnano datori di lavoro, sindacati, consulenti del lavoro e giuslavoristi, ma estendiamo l’invito a tutti i cittadini, i partiti, i Comuni e le associazioni interessate: alla fine del convegno daremo spazio a chiunque vorrà intervenire del pubblico». Fra i relatori della tavola rotonda, che sarà coordinata da Walter Galbusera, presidente della Fondazione Anna Kuliscioff, Fabrizio Garberi (Confindustria Alto Milanese), Giacomo Rossini (Confartigianato Alto Milanese), Jorge Torre (CGIL Ticino Olona), Giuseppe Oliva (CISL Milano Metropoli), Danilo Margaritella (UR UIL Lombardia), il professore Giorgio Treglia, il consulente del lavoro Nicola Montanari e il senatore Pietro Ichino, che invierà un intervento videoregistrato.

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