Legnano e Varese ospedali hub, Busto dedicato ai pazienti Covid. Sanità ridisegnata dal virus

MILANO – Il contagio corre ed è «impressionante», a detta dell’assessore al welfare Giulio Gallera, il bollettino del coronavirus in Lombardia di oggi, con 769 nuovi casi positivi e ben 113 decessi. Per evitare il collasso del sistema sanitario, la giunta regionale presieduta dal governatore Attilio Fontana ha approvato una delibera che ridisegna l’assetto della sanità lombarda per adeguarlo alle esigenze del momento. La gestione delle patologie tempo-dipendenti, come infarti, ictus e grandi traumi, sarà concentrata su 18 ospedali hub (tra cui Varese e Legnano), mentre tutte le altre strutture, come Busto Arsizio e Gallarate, saranno principalmente dedicate ai pazienti Covid-19, al netto delle prestazioni indifferibili. Considerando anche la sospensione delle attività ambulatoriali che scatterà domani, lunedì 9 marzo.

I numeri del contagio

L’assessore Giulio Gallera, come fa puntualmente da ormai più di due settimana, aggiorna anche oggi, 8 marzo i numeri di quella che definisce «una battaglia sempre più difficile, che stiamo combattendo con persone straordinarie, i nostri medici e infermieri». È un «bollettino impressionante», che conferma ancora una volta la «contagiosità veloce» con cui l’infezione si propaga in Lombardia. I dati che colpiscono di più oggi sono i 769 casi positivi in più e i 113 decessi registrati da ieri. Il conto dell’emergenza arriva così a ben 4189 contagiati, di cui 2217 ricoverati (+556 rispetto a ieri), 399 ricoverati in terapia intensiva (40 in più) e 756 collocati in isolamento domiciliare. I decessi salgono a 257 dall’inizio dell’emergenza, ma anche i dimessi e guariti, che arrivano a quota 550. Gallera sottolinea anche un altro dato che deve fare riflettere: se è vero che i decessi sono tutti soggetti già compromessi, dei quasi 400 ricoverati in terapia intensiva il 35% ha meno di 65 anni, segno della pericolosità dell’infezione. Ecco perché da parte di Regione è una «corsa contro il tempo giorno per giorno» per ricavare nuovi posti letto nelle rianimazioni: siamo arrivati a 497.

Il “risiko” degli ospedali

È proprio nell’ottica di liberare risorse, energie e personale per prestare le cure ai pazienti contagiati da Covid-19 che la giunta regionale ha deliberato proprio oggi, 8 marzo, un vero ridisegno dell’assetto sanitario delle strutture ospedaliere. Finalizzato a «continuare ad offrire assistenza continuata e puntuale per i traumi, liberando il maggior numero di posti letto possibile per i malati di coronavirus», come spiega l’assessore. Sono stati individuati 18 ospedali-hub da dedicare in via prevalente alla gestione delle patologie tempo-dipendenti. «Dovranno garantire l’accettazione continua nelle 24 ore di tutti i pazienti che si presentano, potendo anche contare su più equipe disponibili di cui almeno una in guardia attiva, con un percorso separato e indipendente per pazienti affetti da Covid-19 rispetto agli altri pazienti e svolgere la propria attività attraverso la collaborazione di equipe provenienti e messe a disposizione da altri erogatori pubblici e privati accreditati e a contratto». Tra questi centri hub, anche il Circolo di Varese, per i traumi maggiori, le urgenze neurochirurgiche e quelle neurologiche (stroke) e per la cardiologia interventistica (infarto acuto del miocardio), e l’ospedale di Legnano, per urgenze neurologiche stroke, cardiologie interventistiche e urgenze cardiochirurgiche e di chirurgia vascolare. Gli altri, tra cui gli ospedali di Busto Arsizio e Gallarate, saranno invece dedicati prevalentemente al ricovero e alla gestione dei pazienti Covid-19. «Perché l’emergenza incombe».

Sospesa l’attività ambulatoriale

Salvaguardata l’attività dei punti nascita e dei reparti di maternità, la delibera di giunta ha stabilito anche che da domani, 9 marzo, «le attività ambulatoriali, comprese quelle erogate in regime di libera professione intramuraria, sono sospese – annuncia Gallera – fatta eccezione per quei casi in cui non vi sia necessità di risorse professionali per assistenza ai pazienti ricoverati sia per Covid-19 che per le altre patologie. Viene comunque mantenuta l’attività per prestazioni non differibili (come ad esempio chemioterapia, radioterapia, dialisi ecc.), prestazioni urgenti con priorità U o B, prestazioni dell’area salute mentale dell’età evolutiva e dell’età adulta e i servizi sulle dipendenze». Riprenderanno invece mercoledì 11 marzo le vaccinazioni per i bambini.

Appello alla responsabilità

Nel frattempo Regione Lombardia attende chiarimenti interpretativi sul DPCM firmato dal premier Giuseppe Conte stanotte e rilancia l’appello alla responsabilità dei cittadini. «Non abbiamo medicinali specifici e non abbiamo alcun vaccino, che arriverà solo tra alcuni mesi, quindi l’unica nostra arma è quella di rimanere a casa o avere un distanziamento dalle altre persone così da impedire la diffusione del contagio – ricorda l’assessore regionale al welfare Giulio Gallera – se riusciamo a soffocare contagio riusciremo a vincere questa battaglia».

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