Legnano mette su casa per chi non ce l’ha. Lavori di recupero sprint e housing sociale

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LEGNANO – «Passeremo da politiche abitative meramente quantitative a un approccio che non si risolve nel “dare una casa”, ma diversificato e qualitativo». Così Lorenzo Radice, sindaco di Legnano, ha riassunto oggi, venerdì 3 settembre, il contenuto della delibera di indirizzo approvata dalla giunta per risolvere il problema casa in città.

L’ultimo bando Sap (Servizi abitativi pubblici) dello scorso maggio ha riscosso l’interesse di 250 famiglie richiedenti, equamente divise tra italiane e di origine straniera. Un dato che ha fatto dire ad Anna Pavan, vicesindaco e assessore alle Politiche abitative, che «i numeri emersi non sono molto elevati». Secondo l’Amministrazione, l’offerta di Sap, comprensiva degli stabili di prossimo completamento, è «equilibrata e sufficiente» e pertanto «non è da ritenersi necessario un ulteriore investimento».

Buio fitto sugli affitti in nero

L’approccio «pratico» evocato da Pavan ha compreso un’analisi della situazione prima di fissare interventi a breve e a medio termine, con un’approfondita indagine sul “pianeta casa” a Legnano e sulle famiglie che hanno difficoltà a procurarsi un alloggio. Nella città del Carroccio si contano 1.229 appartamenti pubblici, di cui 850 di Aler (592 utilizzati, pari al 70%) e 379 del Comune (336 utilizzati, pari a quasi il 90%).

Nessuna idea, però, sulla dimensione del “nero”, ovvero sul numero di alloggi affittati senza contratto. «È molto difficile stimarlo – ha ammesso Mario Brambilla, consigliere incaricato alle Politiche abitative e di Housing sociale – nemmeno a Milano, che conta tante comunità straniere, ne hanno idea». Secondo gli stessi dati raccolti dal Comune, però, a Legnano risultano sfitti quasi 2.500 immobili.

Le politiche abitative punto per punto

Per Pavan, la giunta intende cessare «la realizzazione di grandi complessi residenziali interamente destinati a nuclei con disagio sociale, privilegiando una gestione efficiente del patrimonio pubblico. Ma ci focalizziamo anche sulla qualità dell’abitare: la questione casa deve considerare la situazione delle persone che vi abitano; da qui la necessità di misure che vanno dalla riqualificazione degli spazi comuni alla responsabilizzazione degli inquilini».

Fra gli indirizzi individuati dall’Amministrazione per le politiche abitative figurano:

– un rapido turn over degli immobili, previa una messa a norma “essenziale”, più rapida e meno costosa, che lasci i lavori non necessari in carico all’inquilino, il quale potrà detrarre dagli oneri di affitto le spese sostenute per le migliorie apportate. In questo modo si punta a inserire gli alloggi nel primo bando utile entro 3 mesi. Fino ad oggi, il recupero degli immobili liberati è passato attraverso interventi di ristrutturazione integrale che, dati gli stanziamenti a bilancio, limitano a poche unità gli alloggi da mettere a bando: nell’ultimo di maggio ce n’erano 20 di Aler e appena 1 comunale;

– proseguire il confronto con Aler sugli alloggi di edilizia convenzionata disponibili, cioè i 15 in via Romagna. «Abbiamo detto ad Aler – spiega Brambilla – o vendete, o li affittate a canone agevolato. Ma non lasciateli vuoti»;

– intercettare rapidamente situazioni di fragilità sociale, anche tramite progetti di custodia o portierato sociale (già sperimentati in diversi contesti urbani) e/o morosità e adottare i provvedimenti necessari «fatto salvo per le situazioni documentate e verificate di incapienza»;

– potenziare il dialogo con gli Enti del Terzo Settore per promuovere iniziative e progetti di housing sociale e di servizi abitativi sociali, come quello nell’ex Rsa “Luigi Accorsi” alla Canazza, dove saranno ricavati 37 monolocali e bilocali, parte dei quali a canone concordato, e un presidio di servizi destinati non solo a chi vi abiterà ma all’intero quartiere.

Verso il recupero di decine di alloggi

In occasione del bando Sap autunnale a livello di Piano di Zona dell’Altomilanese (Legnanese più Castanese) l’Amministrazione punta a mettere a disposizione 15 dei suoi 43 immobili non occupati: 5 sono già disponibili, per una decina si provvederà prossimamente alla messa a norma; altri 18 saranno messi a norma con una variazione di bilancio intorno ai 100.000 euro, mentre per la restante decina il Comune ha ottenuto finanziamenti regionali da 400.000 euro per la ristrutturazione, di cui attende di conoscere la tempistica degli interventi.

Infine, entro la fine del 2021 dovrebbero essere disponibili 52 alloggi in via Carlo Porta, mentre si ipotizza per il 2023 la conclusione dei lavori di realizzazione delle tre palazzine (due di proprietà Aler e una comunale) per complessive 59 unità abitative tra via Delle Rose e via Sauro.

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