Legnano Patrimonio sommersa dai debiti. Il Comune si aggrappa ad asta last minute

legnano patrimonio comune brumana

LEGNANO – Una operazione di “finanza creativa” per risolvere i problemi di bilancio del Comune, che però non è andata a buon fine, anzi al contrario ha accumulato nuovi debiti. E ora Palazzo Malinverni si aggrappa alla possibilità di vendere il terreno per cui era stata creata una società ad hoc, senza far trapelare nulla o quasi sulla trattativa in corso.

È il quadro che si delinea per Legnano Patrimonio, società costituita dal Comune nel 2008 che detiene i diritti del terreno tra viale Sabotino e via Menotti (indicato dalla freccia nella foto) dove un tempo si trovava la piattaforma ecologica. il Comune aveva stabilito nel Pgt-Piano di governo del territorio l’edificabilità dell’area e delle porzioni di terreno circostante con una volumetria molto elevata, circa 40.000 metri cubi: per intenderci, più di 160 appartamenti da 80 mq ciascuno. Il corrispettivo era stato versato da Legnano Patrimonio usufruendo del finanziamento ipotecario concesso dalla Banca di Legnano. In tutti questi anni però quel terreno non è mai stato venduto. Legnano Patrimonio non è stata così in grado di pagare le rate del mutuo ottenuto dalla banca e pertanto si è accumulata una pesante morosità.

Brumana: «Esempio fallito di finanza creativa»

A ricostruire la vicenda e i suoi possibili sviluppi è oggi, mercoledì 26 gennaio, il consigliere comunale di minoranza Franco Brumana. «L’operazione finanziaria decisamente incauta – spiega – comportava la vendita del terreno dal Comune a una propria società, quindi di fatto a sé stesso, e purtroppo la compromissione di un’area pubblica di importanza urbanistica strategica, che avrebbe potuto essere utilizzata per spazi verdi, servizi e opere a favore del quartiere Mazzafame e dell’Oltrestazione. Tuttavia, le varie aste indette da Legnano Patrimonio per vendere l’area sono andate tutte deserte, perché la valutazione del terreno era esagerata e perché le condizioni di mercato immobiliare non consentivano interventi edilizi così enormi».

Dopo che per anni la Banca di Legnano non ha mosso un dito per recuperare il credito, nel 2018 l’ha ceduto alla società Leviticus, che qualche mese fa ha comunicato l’intenzione di agire direttamente con una procedura esecutiva. «Nel frattempo – osserva ancora Brumana – nel recente piano di razionalizzazione della società partecipate (di oltre 100 pagine) approvato dal Consiglio comunale lo scorso 28 dicembre, risulta in poche righe a pagina 58 la notizia di un operatore privato, che ha già presentato un progetto edilizio al Comune e che ha manifestato l’intenzione di avviare una trattativa con Legnano Patrimonio per l’acquisto del terreno in caso di parere preventivo favorevole sull’edificazione prospettata. Tratterà quindi con la società creditrice, proponendo una soluzione “a saldo e stralcio” e cioè con un pagamento ridotto del debito con la liberazione da ogni altra pretesa e dall’ipoteca. L’operazione dovrebbe concludersi nel corrente anno. Il Comune non ha dato ulteriori informazioni e pertanto non sappiamo per ora né la quantità né la qualità del previsto intervento edilizio».

Coinvolti sia centrodestra che centrosinistra

Il consigliere civico lamenta come «il Consiglio comunale si troverà di fronte al fatto compiuto senza la possibilità di un serio confronto su un’operazione così importante. Avevo sollevato la questione nell’agosto del 2020 nel corso della campagna elettorale, avendo scoperto il bando di un’asta, poi andata deserta, e avevo rilevato la necessità di fermare questa operazione e di prevedere sul terreno messo in vendita verde e servizi. Dopo le elezioni, ho presentato un’interrogazione chiedendo di fermare l’asta indetta da Legnano Patrimonio Srl e di modificare con urgenza il Pgt per evitare costruzioni dalla volumetria spropositata sia su questo terreno che su altre porzioni di territorio. Le mie richieste non sono state accolte e purtroppo non hanno suscitato l’interessamento degli altri consiglieri comunali».

Per il capogruppo del Movimento dei Cittadini «è comprensibile l’imbarazzo delle forze politiche locali, visto che l’operazione ha coinvolto le ultime quattro giunte, sia di centrodestra che di centrosinistra, ma non si può restare indifferenti. Pertanto ho richiesto la copia del progetto edilizio e presenterò una mozione al Consiglio comunale per avviare un serio dibattito sulla infelice soluzione prospettata. Se prevarrà ancora una volta il disinteresse, ognuno si assumerà le sue responsabilità politiche ed anche etiche».

legnano patrimonio comune brumana – MALPENSA24