Legnano, Radice contro la variante del PGT: «Penalizza i negozi di vicinato»

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LEGNANO – Negozi minacciati a Legnano dal via libera all’ampliamento delle medie strutture di vendita. I piccoli esercizi commerciali della città rischiano di essere seriamente penalizzati dal Piano di governo del territorio (PGT) dopo l’adozione della variante alle norme tecniche di attuazione del Piano delle regole e del Piano dei Servizi che aumenta la superficie per tutti i tre livelli delle medie strutture di vendita. In sostanza, dove prima erano ammesse strutture fino a 400 metri quadri ora potranno aprire esercizi da 800 mq, dove si aveva un tetto a 1.000 si potrà salire fino a 1.500 mq e così via. A denunciarlo il candidato sindaco del centrosinistra, Lorenzo Radice, dopo il mancato accoglimento dell’osservazione formulata dai tecnici della sua coalizione con cui si chiedeva di eliminare l’incremento delle superfici in assenza di elementi di conoscenza degli effetti creati dalla rimodulazione e della loro sostenibilità.

Aumentate le superfici delle medie strutture di vendita

«La decisione di aumentare le superfici per le medie strutture di vendita – spiega Radice – è formalmente corretta e porta a compimento una scelta della giunta Fratus di quasi due anni fa. Il punto è che questa è una decisione politica presa in assenza di un sindaco». Non potendo intervenire in Consiglio comunale per favorire i negozi di comunità e il contenimento del consumo di suolo, la coalizione composta da Pd, Insieme per Legnano-Legnano Popolare e riLegnano ha presentato al commissario straordinario osservazioni sul PGT e su un’altra partita urbanistica, ovvero il centro commerciale in viale Sabotino. «L’impatto forte della pandemia – argomenta Lorenzo Radice –, la situazione critica in cui versano tanti esercizi di vicinato, che hanno sofferto ma anche dimostrato la loro importanza nel periodo del lockdown, la voglia dei cittadini di dire basta ad altri centri commerciali, ci porta a pensare che queste scelte fanno male alla città».

«Paghiamo caro l’assenza della politica in campo urbanistico»

Per il candidato sindaco «il PGT non è un fatto squisitamente tecnico: alla base del documento che definisce l’assetto del territorio comunale ci deve essere sempre una visione politica. La nostra città è da troppo tempo senza una guida politica e nelle scelte urbanistiche rischiamo di pagare a caro prezzo questa assenza. L’adozione di piani attuativi come quello di viale Sabotino è emblematica di una gestione meramente tecnica che non recepisce i bisogni della comunità, che non vuole altri centri commerciali. Su questo intervento voglio ricordare che fu inserito nel PGT nel 2010 quando assessore al territorio era Fratus e che per la Giunta Centinaio sarebbe stato difficilissimo cambiare quella scelta, perché avrebbe esposto il Comune al rischio di cause da parte dei proprietari dei terreni. Con le nostre osservazioni abbiamo ottenuto che almeno il verde sarà potenziato e maggiormente curato. Oggi per fortuna vari Piani Attuativi sparsi per la città e risalenti a quell’epoca, se non addirittura ai primi anni 2000, stanno arrivando a scadenza. Questo ci permetterà di rinegoziarli, chiedendo agli operatori interventi meno dannosi per la città e più al passo con i tempi in termini di impatti ambientali e di funzioni da insediare. Per questo i nostri tecnici hanno presentato un’osservazione che è stata accolta e che ritengono importantissima perché abbiamo eliminato una sorta di automatismo che avrebbe fatto rinnovare tutti questi vecchi piani attuativi».

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