LEGNANO – «In aula lei rideva, o sogghignava, non lo so. Non l’ho guardata, mi sono messo di spalle apposta perché non volevo nemmeno vederla». Sono le parole di Giuseppe Morgante (nella foto fuori dal tribunale di Busto), 30 anni «Compiuti in ospedale tra un’operazione e l’altra», appena fuori dall’aula di tribunale a Busto Arsizio dove il gup Piera Bossi, oggi giovedì 19 dicembre, ha respinto la richiesta di patteggiamento presentata da Sara Del Mastro, 38 anni, la donna che nel maggio scorso lo ha sfregiato con l’acido sotto casa sua a Legnano. A sorpresa la 38 enne si è presentata in aula, il cappuccio tirato sul volto per non farsi fotografare.
Un patteggiamento a 5 anni sarebbe stato un messaggio sbagliato
Morgante aveva già parlato della richiesta di patteggiamento a 5 anni presentata dai difensori di Del Mastro: «Oggi ho imparato la pazienza. Non voglio rimanere psicologicamente “sotto” a questa vicenda. Ma giustizia sì, la pretendo. E 5 anni per aver cercato di uccidere qualcuno, per avergli causato lesioni gravissime che si porterà dietro tutta la vita, perché l’acido ti brucia sempre, è sempre lì, no, non li reputo una pena adeguata», aveva già spiegato. E il gup gli ha dato ragione. Del Mastro avrebbe premeditato l’agguato al termine di una breve relazione. In due mesi Morgante l’avrebbe frequentata qualche volta: «In ogni caso, anche se fossimo stati davvero fidanzati per 20 anni non è accettabile quello che ha fatto. Un patteggiamento a 5 anni – ha detto la vittima con l’occhio che rischia ancora di perdere a causa delle lesioni causate dall’acido coperto da una benda – avrebbe dato il messaggio sbagliato: troppo pochi. Cinque anni avrebbero significato che un gesto tanto violento avrebbe potuto rimanere quasi impunito: dando un pericolosissimo messaggio ad altri». Del Mastro tornerà in aula il prossimo 14 gennaio. A seguito della decisione del gup di respingere la richiesta di patteggiamento della donna, un nuovo giudice sarà chiamato a decidere se accettare la richiesta di processo in abbreviato formulata oggi in subordine dal legale difensore della donna, Piepaolo Proverbio, o se si andrà a dibattimento.