Legnano, sindacati divisi su accordo per licenziamento collettivo Pensotti

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LEGNANO – È stato sottoscritto giovedì 25 luglio a Varese l’accordo tra le parti per il licenziamento collettivo dei 40 lavoratori dell’azienda Pensotti Fabbrica Caldaie Legnano Spa in liquidazione. L’azienda era rappresentata dal curatore fallimentare Marco Bianchi, con l’assistenza del consulente del lavoro Claudio Mazzucchelli; l’accordo è stato sottoscritto dai rappresentanti dei sindacati FIOM CGIL, Tommaso Picetti, FIM CISL, Edoardo Barra e USB, Luca Pistoia, ma non dalla RSU, rappresentata da Franco Lizzi.

Azienda fallita ad aprile, a casa in 40

Nel corso dell’incontro è stata approfondita l’attuale situazione della storica fabbrica meccanica legnanese, dichiarata fallita dal Tribunale di Varese lo scorso mese di aprile. Il curatore fallimentare ha illustrato nei dettagli i motivi che hanno indotto ad attivare la procedura relativa alla risoluzione dei rapporti di lavoro con tutti i dipendenti, 19 impiegati e 21 operai, attualmente in cassa integrazione. Tali motivi, si legge nel verbale di accordo, «sono riconducibili in definitiva alla impossibilità di proseguire qualsiasi attività aziendale». Il licenziamento avverrà il 31 ottobre, al termine del periodo di cassa integrazione e potrà essere attivato durante questo periodo solo con il consenso dei lavoratori.

Lizzi (RSU): «In accordo aspetti oscuri e inaccettabili»

Critica sull’accordo la RSU. «Continua a non convincerci – spiega il rappresentante Franco Lizzi – la fretta con cui l’azienda e gli altri sindacati vogliono chiudere la partita, senza dare o cercare spiegazioni sul buco in bilancio di ben 56 milioni di euro creatosi in seguito all’ingresso dell’azienda nel Gruppo SICES. Nell’accordo, inoltre, c’è un aspetto importante su cui non possiamo transigere: poiché l’azienda sostiene di “non avere soldi”, l’indennità di preavviso sarà posta nella insinuazione al passivo e i lavoratori che intendono chiedere la NASPI dovranno rinunciarvi». L’udienza per l’esame dello stato passivo è già stata disposta dal curatore fallimentare per il 29 settembre. «Spero – aggiunge Lizzi – che gli altri sindacati stiano dalla parte dei lavoratori e non facciano solo il proprio interesse come hanno fatto in Pensotti fino ad oggi».

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