Cazzaniga racconta in aula l’amore insano con Laura Taroni. E fa ammissioni

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Laura Taroni con l'ex vice primario del pronto soccorso di Saronno Leonardo Cazzaniga

BUSTO ARSIZIO – Ha ammesso di aver partecipato alla strategia per rendere innocuo Massimo Guerra, il marito della sua amante, Laura Taroni. Si è detto profondamente innamorato della donna, ma non più da alcuni mesi. Ha ammesso di aver dato il proprio sangue contaminando il campione a nome Massimo Guerra. Ma ha ribadito come non ci fosse alcuna intenzione di produrre danni alla salute di Guerra (deceduto nel giugno del 2013). Leonardo Cazzaniga, ex vice primario del pronto soccorso dell’ospedale di Saronno, è tornato a parlare in aula a Busto Arsizio davanti alla Corte d’Assise dove sta rispondendo di 15 omicidi volontari.

La storia della relazione

Ha raccontato il suo punto di vista rispetto ai delitti in ambito familiare, in particolare partendo dal decesso di Massimo Guerra. Ha riferito dei suoi rapporti con Laura Taroni: “La nostra relazione inizia a fine 2010. Una relazione inizialmente conflittuale e complice. Lei amava avere un rapporto oppositivo con i medici che avevano un atteggiamento di superiorità. Questo lo affascinava. Lavorando insieme si è sviluppato un amore estremamente profondo. Un sentimento cambiato sei, sette mesi. Ora credo di essere libero da quel sentimento. Il primo evento che fece cambiare le cose fu il suo interrogatorio e poi alcune intercettazioni che ho letto che mi hanno fatto capire che l’amore era unidirezionale. La prima frase devastante fu un colloquio tra lei e la baby sitter nel quale disse parlando di me “se viene qui mi taglio le vene”,  l’altra era un’intercettazione in cui mi dava del pervertito. In ospedale non erano contenti della nostra relazione”.

“Lei dice una menzogna”

A Cusano Milanino rimase a convivere con la moglie fino alla fine del 2012. “Io – ha aggiunto – ho portato avanti una scelta coerente, quella di lasciare mia moglie, lei decise di non divorziare anche per una forte conflittualità che lei aveva col marito. Mi disse che aveva chiesto la separazione del marito. Mi rispose che il marito disse no e la minacciò. Mi aveva raccontato di violenze sessuali, di rapporti sessuali a cui era sottoposta da parte del marito. Mi diceva che tendeva ad assumere farmaci per addormentarsi il prima possibile, tentando di proteggersi con la presenza dei figli nel letto. Lei mi diceva che lui la bloccava fisicamente e la obbligava ad avere rapporti. Personalmente non l’ ho mai soccorsa. Non l’ho mai medicata. Lei dice una menzogna quando racconta che io l’avevo medicata per situazioni di questo genere. So che Massimo Guerra aveva scoperto la nostra relazione. Ci scoprì quando eravamo a Saronno dopo che avevamo avuto un rapporto sessuale a casa di una sua collega. Da quel momento credo che lui abbia sviluppato un atteggiamento ancora più aggressivo verso Laura. La mia sensazione a posteriori è che lei non fosse poi così in disaccordo, come diceva a me, con quelle pratiche erotiche. Di fronte a queste violenze le dicevo di andare da un avvocato divorzista o da un carabiniere. Lei mi disse che il marito in caso di divorzio la minacciava di uccidere i figli”.”Mi disse che metteva il l’entumin nella pasta al pesto. Serviva per ridurre l’aggressività fisica e induce sonno artificiale. Mi aveva raccontato che quando lui le diceva che gli faceva male la schiena, sapeva che voleva avere rapporti, e lei gli somministrava l’Entumin. Di fronte a quella situazione di violenze, ritenevo corretto che lei si difendesse in quel modo”.

“Non la amo più”

Poi le condizioni di salute del marito peggiorarono: “Il giorno dopo del ricovero seppi che il marito era stato ricoverato per un grave caso di bradicardia. Molto tempo dopo lessi la sua cartella. Vidi che c’era la presenza di medicinali che non dovevano esserci. Le chiesi spiegazioni ma lei non disse nulla. Mi feci l’idea che avesse somministrato farmaci per creare danni, ma non per ucciderlo. Sperava che il farmaco potesse produrre un effetto collaterale, in particolare sul ritmo cardiaco. Ho saputo del ricovero dopo, mai avuta alcuna conoscenza prima. Quello che dice la Taroni è una menzogna. Io ero profondamente innamorato della signora Taroni. Sul prelievo del sangue di Massimo Guerra ammetto la contaminazione col mio sangue. A un certo punto si è deciso di introdurre un secondo farmaco perché due farmaci sono più efficaci di uno, ma c era la consapevolezza che non avrebbe creato danni. Abbiamo fatto un prelievo di sangue a Massimo. Prelievo effettuato a domicilio del marito. Feci una diagnosi generica”. L’ obiettivo era quello di farlo sentire diabetico. Fu riscontrata una glicemia molto alta, ma era stato alterato il sangue: “Mi disse che aveva ottenuto il risultato con l’aggiunta di una soluzione di glucosio. Io non l’ho alterato, ma ho supposto che fosse stato alterato”. Si torna in aula lunedì.

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