Leonardo Martinelli: “Così si naviga a vista: sul caro biglietti l’ultima vergogna”

Martinelli

Sono tifoso del Milan da sempre ed essendo tifoso mi permetto di dimenticare l’obiettività, sinanco la sportività. Perdono tanto alla mia squadra, giustifico le mosse societarie ma c’è sempre un limite.
Negli ultimi tre anni alcune volte si è passato il limite e la storia dei prezzi dei biglietti Champions non la posso giustificare, non si deve giustificare.
Dunque, il Milan torna in Champions dopo anni, nei quali si sono spesi male un sacco di soldi.
Il Milan torna in Champions dopo essere riuscito a farsi squalificare dalla Europa League per peccati che, vista l’attuale situazione di Inter, Juventus e Barcellona, avevano una gravità finanziaria prossima allo zero.
I tifosi aspettano di tornare allo stadio, di fare festa, di portare i bambini, di dimenticare per alcune ore gli ultimi due anni senza praticamente vita sociale, dopo aver messo in soffitta sciarpe, cuscinetti e bandiere. E quindi? Il pensiero che occupa la mente dei nostri dirigenti è: come possiamo sfruttare al massimo questa voglia di Milan? Con i prezzi, of course. Non comprando un top player, non evidenziando le discrasie del calcio, no, ecco qui il ventre molle, coloro che pur di inneggiare i propri beniamini magari rinunciano a far la spesa nel negozio e vanno al discount. Prezzi superiori a UK, dove gli stipendi sono il doppio e le tasse la metà. Ma hanno fatto i conti senza l’oste, loro che devono risanare i ns bilanci, devono imbastire la strategia di lungo periodo. Il popolo rossonero si ribella, in ogni luogo, in ogni forma, su ogni social. Vergogna, cosa aggiungere? 120 euro per una curva, una famigliola tipica dovrebbe spendere quasi 500 euro per una sola partita, nel girone eliminatorio, in uno stadio fatiscente dove se una donna, una mamma, deve fare la pipì si deve fare scortare e poi avere l’agilità di Vanessa Ferrari. Oibo’, forse abbiamo esagerato, che facciamo? Mettiamo su una storiella, diciamo che il nostro CEO non ne era a conoscenza, essendo impegnato a curare una grave malattia a NY. Ecco quindi il messaggio: cari tifosi, scusateci, l’abbiamo fatto per il Milan, per voi, non per noi, non per Elliott. Ora ci pensiamo noi, state tranquilli. Insomma, la toppa è peggio del buco. Buona cosa scusarsi, ma da dirigenti pagati milioni più bonus, mi aspetto siano capaci di definire una strategia e poi portarla a termine.
Così, sembra una navigazione a vista, come aver comprato Messias nell’ultima notte di un mercato durato più di due mesi. Una brutta pagina, demotivante.
E non saranno i cantori Elliottiani a farmi cambiare idea.

Leonardo Martinelli Milan-malpensa24