L’Insubria investe oltre 3 milioni nella ricerca, con laboratori a Varese e Busto

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VARESE – La stella della ricerca: l’università Insubria di Varese investe in un laboratorio diffuso con attrezzature tecnologiche all’avanguardia. Un progetto da 3 milioni e 697.395 euro, finanziato quasi per metà da Regione Lombardia, per facilitare il dialogo tra l’università e il mondo produttivo di Varese, Como e Busto Arsizio.

Ricerca scientifica coordinata

Una nuova stella rappresenta l’Università dell’Insubria: un centro di coordinamento della ricerca scientifica con cinque punte che si estendono sul territorio di Varese, Como e Busto Arsizio, e sono laboratori con attrezzature altamente tecnologiche in dialogo con il mondo produttivo. In questa immagine simbolica la sintesi estrema del progetto da 3 milioni e 697.395 euro per il quale l’ateneo di Varese e Como ha ottenuto da Regione Lombardia un finanziamento di un milione e 687.500 euro, pari al 45% circa del totale, come comunicato nei giorni scorsi.

Università e imprese

La stella si chiamerà Criett, Centro di ricerca e trasferimento tecnologico, e avrà lo scopo di legare sempre di più il mondo universitario a quello delle imprese, rispondendo a esigenze e richieste concrete e “trasferendo” la teoria in pratica. Di fatto, la comunità scientifica dell’Insubria avrà a disposizione strumenti e macchinari innovativi collocati in diversi laboratori ma gestiti da un unico cuore pulsante, un polo multifunzionale che si occuperà di comunicare e promuovere i risultati della ricerca.

Nuove attrezzature

Per realizzare questo nuovo modello di laboratorio diffuso, sono due le azioni messe in campo dall’Università dell’Insubria, sulla base del Piano Strategico 2019-2024 e con il contributo di Regione Lombardia. La prima è l’acquisizione di quattro nuove grandi attrezzature: i banchi di simulazione odontoiatrica e il sequenziatore regolamentato Fda, che saranno collocati nella ex Colonia agricola a Varese, lo spettrometro di massa, posizionato nella palazzina dei chimici Cubo a Como, e il cluster per i big data, destinato a essere ospitato nel padiglione Bassani a Varese.

E nuove sedi

La seconda azione è la ristrutturazione funzionale di alcune sedi del polo varesino, con lavori di completamento delle infrastrutture impiantistiche che sono necessari per l’utilizzo e la valorizzazione delle grandi attrezzature. Si tratta dell’Aula Magna di via Ravasi 2, che sarà punto di riferimento centrale per convegni, seminari e mostre del Criett, e dei padiglioni Ex Colonia agricola e Bassani, dove saranno realizzate due infrastrutture rispettivamente di ricerca biomedica e di data science.

Ma le punte operative della stella Criett coinvolgono l’attività di ricerca svolta in tutti i laboratori dell’ateneo, ovvero: il Campus di Bizzozero, a Varese, con Dunant, padiglioni ex Colonia agricola e Bassani; il polo di ricerca scientifico-tecnologica di via Valleggio 9-11 a Como, composto da Torre, Anello e Cubo; Tecnocity a Villa Manara a Busto Arsizio.

Valorizziamo la ricerca

«Valorizzare i risultati della ricerca, con particolare attenzione a quelli trasferibili al mondo delle imprese, incentivare il dialogo con il tessuto economico vivace di Varese, Como e Busto Arsizio, coordinare nel modo migliore le attività multidisciplinari dei nostri laboratori fornendo attrezzature all’avanguardia: quello che stiamo facendo oggi è un investimento per il nostro futuro. E possiamo farlo, grazie all’importante contributo di Regione Lombardia, perché l’Insubria ha una grande capacità di innovazione, che non si è mai fermata anche nel lungo periodo della pandemia», ha commentato il rettore Angelo Tagliabue.

Al quale si aggiunge anche il direttore generale Marco Cavallotti: «Un’efficace struttura di facility management al servizio della ricerca scientifica permetterà all’Insubria di qualificarsi sempre di più come partner di eccellenza della piccola e media impresa locale in ambiti di ricerca sperimentale, offrendo risorse al sistema produttivo territoriale».

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