La Vergine del Campo dei Fiori in vetta a Luvinate: «Grande simbolo di fede»

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LUVINATE – «Questa non è solo una statua, è un incommensurabile simbolo di fede da tenere sempre vivo e in forma!». Con queste parole, nella mattinata di ieri, martedì 10 agosto, l’architetto Alberto Bertolini ha presentato, al Campo dei Fiori, il restauro della statua della Regina Angelorum.

Regina angelorun Mater nostra

Alla cerimonia di inaugurazione è intervenuto anche l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, il quale ha ricordato che in gioventù, più volte, si recava in pellegrinaggio a piedi dal suo paese, Jerago, sino al santuario del Sacro Monte e, in alcune occasioni, saliva in vetta al Campo dei Fiori. «La Madonna – ha sottolineato il presule citando anche la statua della Madonnina che dalla guglia più alta del duomo domina Milano – sta in alto. Una posizione che impedisce a chiunque di appropriarsene e dalla quale ci invita a guardare in cielo ispirando anche la vocazione a stare insieme». «Per questo – ha concluso il presule – sarebbe bello poter chiamare questa statua “Regina angelorum Mater nostra”».

L’intervento di restauro

L’intervento di restauro curato da Maria Pia Navire, che da sola ha ricomposto la statua realizzata nel 1968 dallo scultore varesino Luigi Tardonato, crepata ovunque e ridotta in tanti cocci, dopo la rimozione otto anni fa, è stato promosso dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Alessandro Boriani e dall’associazione “Amici del Campo dei Fiori”. Il progetto dei lavori, eseguiti grazie al contributo di un anonimo benefattore, è stato realizzato dagli architetti Alberto Bertolini, Alessandra Galli e Cristiana Alexy con la consulenza dell’ingegnere Marco Carcano e la collaborazione degli architetti Alessandro Della Vecchia, Davide Gaggioni e Domenico Imperioso. Con il sindaco Boriani, numerose le personalità intervenute alla cerimonia di inaugurazione tra le quali il sindaco di Varese, Davide Galimberti, il presidente del parco regionale del Campo dei Fiori, Giuseppe Barra, con il direttore Giancarlo Bernasconi, il presidente della Società astronomica “Schiaparelli”, Luca Guido Molinari, il presidente del comitato varesino della Croce rossa italiana, Angelo Bianchi, e il parroco e responsabile della comunità pastorale “Sant’Eusebio”, don Emilio Rimoldi. Prima della benedizione della statua restaurata impartita dall’arcivescovo Delpini, l’associazione Musicarte ha proposto un momento musicale con la soprano Carolina Lidia Facchi che, accompagnata al violino da Roberto Scordia e alla chitarra da Davide Scaffetti, ha cantato l’Ave Maria di Franz Schubert.

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