BUSTO ARSIZIO – Tutto come nelle previsioni: il centrosinistra bustocco va avanti diviso verso le elezioni: tre candidati a sindaco, due dei quali, Maurizio Maggioni e Amanda Ferrario, hanno partecipato ieri sera, giovedì 29, al faccia a faccia organizzato dal gruppo #cambiamosindacoabusto. Con loro (Maggioni rappresenta il Pd, Ferrario i Cinque Stelle, i Verdi, la Lista civica) avrebbe dovuto esserci anche Chiara Guzzo, della lista La Sinistra per Chiara, ma ha declinato l’invito.
Esito dell’incontro? Un nulla di fatto, né su eventuali primarie di coalizione, né sulla necessità di unirsi per cercare di sconfiggere il centrodestra alle urne. Ognuno sta sulle proprie posizioni, tanto che in un comunicato stampa diffuso nell’immediatezza della riunione, #cambiamosindacoabusto afferma testualmente: “… senza un’unica coalizione si va incontro a una sconfitta certa”.
Mancano ancora diversi mesi all’appuntamento con le urne, c’è tutto il tempo per il centrosinistra di tornare suoi propri passi, evitando di presentarsi diviso per “fare semplice testimonianza”. Saranno capaci i partiti, le liste e soprattutto i candidati di sanare una simile, clamorosa frattura, superando personalismi, protagonismi e primogeniture? Saranno capaci di riflettere sulla necessità di evitare autolesionismi politici come, purtroppo, sta accadendo? Nel frattempo, il centrodestra, pure caratterizzato da diversi problemi di sintesi politica, ne approfitta.
Deludente l’esito del faccia a faccia
Ecco il comunicato in cui #cambiamosindacoabusto sintetizza l’esito della riunione e esprime preoccupazione e amarezza.
Nella serata di ieri, giovedì 29 aprile, si è svolto l’incontro promosso da cambiamosindacoabusto per discutere, con Amanda Ferrario, Maurizio Maggioni e con le forze politiche che hanno promosso le loro candidature, la proposta di elezioni primarie finalizzate alla costruzione di un’unica coalizione elettorale. Chiara Guzzo e la lista La Sinistra Chiara per Busto A., che pure avevano ricevuto l’invito, hanno deciso di non partecipare.
Con amarezza e delusione abbiamo preso atto che la proposta non è stata accolta, né sono state avanzate proposte alternative che andassero nella direzione di un’unica coalizione elettorale vincente. Abbiamo constatato che candidati sindaci e forze politiche non sono in grado, allo stato attuale, di rispondere ai tre requisiti della proposta: individuazione di obiettivi prioritari, esplicitazione dei metodi e degli strumenti per perseguirli, organizzazione del governo della città funzionale alla realizzazione del programma.
Tali requisiti erano stati previsti come indispensabili per garantire a potenziali elettrici ed elettori delle primarie una scelta consapevole, e dovrebbero esserlo a maggior ragione per presentarsi davanti all’intera città. Pur avendo dimostrato di sapere che senza un’unica coalizione si va incontro a una sconfitta certa, candidati sindaci e forze politiche non hanno avuto il coraggio e la generosità di rimettere in discussione la direzione presa, e hanno confermato la volontà di presentarsi divisi alle elezioni.
La frattura risulta determinata non da visioni diverse della città, che ad oggi risultano ancora non definite, ma dall’indisponibilità a riconoscersi in quanto soggetti che, pur nelle differenze, condividono gli stessi orizzonti valoriali, e a riconoscere cambiamosindacoabusto come soggetto attivo e variopinto di quella parte di città che si propongono di rappresentare. Con rammarico prendiamo atto che le scelte fatte vanno nella direzione contraria a quanto l’appello di cambiamosindacoabusto auspicava: l’elaborazione di un progetto comune per una città giusta, sana, solidale ed ecosostenibile.
Per noi il discorso con Amanda Ferrario, Maurizio Maggioni, Chiara Guzzo e con le relative forze politiche, avviato con l’appello all’unità del 4 marzo, si ferma qui. Ringraziamo per l’attenzione e auguriamo buon lavoro.
I portavoce di cambiamosindacoabusto
Elisabetta Milazzo e Alberto Rossi
Unità a sinistra a Busto, nuovo round di confronto Maggioni-Ferrario. Guzzo si sfila