Unità a sinistra a Busto, nuovo round di confronto Maggioni-Ferrario. Guzzo si sfila

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Maurizio Maggioni, Chiara Guzzo, Amanda Ferrario

BUSTO ARSIZIO – Nuovo confronto tra Maurizio Maggioni e Amanda Ferrario al tavolo (virtuale) convocato per domani, 29 aprile, dai promotori dell’appello per l’unità del centrosinistra. Ma le distanze sono ancora ampie. «Sì al dialogo, no al monologo» dichiara Ferrario, scettica sull’atteggiamento del PD. «Siamo per il confronto sui temi» non chiude il segretario Dem Paolo Pedotti. E la proposta delle primarie per ora non registra consensi. I candidati del PD e della coalizione M5S-Verdi-ConLei ci saranno, invece la terza candidata sindaca a sinistra, Chiara Guzzo (La Sinistra Chiara) si è già sfilata. Perché LSC «non ha ancora leader massimi da ossequiare o dictat da rispettare», e quindi si prepara alla competizione.

Le primarie? Più no che sì

I promotori della petizione per l’unità del centrosinistra avevano proposto le primarie come via d’uscita, o comunque come possibile compromesso, tra le diverse, e apparentemente incolmabili, posizioni dei diversi attori invitati al tavolo, che al primo tentativo ha fatto flop. Ma due candidati su tre hanno già respinto al mittente l’offerta delle primarie. Per La Sinistra Chiara è meglio «lasciarle fare agli americani, che si contendono la leadership a fior di quattrini», mentre per Amanda Ferrario «sono uno strumento di partito». Quel partito, il PD, che a livello nazionale, con il suo neo-segretario Enrico Letta, da settimane invoca primarie di coalizione in tutte le grandi città. Ma che a Busto continua a rivendicare centralità rispetto ad un eventuale schieramento di centrosinistra. «Non siamo noi a dire no alle primarie, che fanno parte del nostro Dna – chiarisce il segretario cittadino Paolo Pedotti – ma prima bisogna capire se ci può essere una coalizione, e capire l’obiettivo di un’alleanza che andrebbe oltre il centrosinistra».

Ferrario: «No al monologo PD»

busto amanda ferrarioInsomma, in vista del confronto prevale lo scetticismo. «Io ci sarò in posizione di ascolto, ma non presenterò il programma né prenderò in considerazione le primarie – annuncia Amanda Ferrario, candidata sindaca della coalizione tra Movimento 5 Stelle, Verdi e lista civica Con Lei – per svariati motivi: le primarie sono uno strumento di partito e il PD, la scorsa volta, ha escluso qualsiasi alleanza dicendo che vuole la prima e l’ultima parola. Io dialogo e ascolto sempre tutti, ma per dialogare ci vuole un incontro e non un monologo». Ferrario, nel frattempo, inizia il suo percorso di ascolto della città. E questa sera, 28 aprile, ha dato appuntamento online per il primo degli “AssembraMenti”, incontri virtuali aperti alle associazioni della città, che sarà dedicato allo sport.

PD: «Sì al confronto sui temi»

Sul fronte del PD, il segretario Paolo Pedotti si dice aperto al confronto: «Gli inviti sono sempre bene accetti e i promotori meritano di essere ascoltati. Esporremo il nostro punto di vista ma siamo per andare avanti con il confronti sui temi, che sono quello che interessa ai cittadini. Prima bisogna capire quali sono le proposte sul tavolo, poi ci sarà modo di dialogare». Il PD non rinuncia all’idea di un allargamento del fronte elettorale, e continua a guardare sia verso Sinistra Italiana (che si è sfilata dalla “coalizione Ferrario”) sia al centro, Italia Viva in primis: «Si dialoga, ma da qui a parlare di intese è prematuro – sottolinea Pedotti – sulla base dei contenuti, valuteremo se ci sono le condizioni per allargare il campo».

LSC: «No ai facili apparentamenti»

Al tavolo non ci sarà nemmeno questa volta Chiara Guzzo, candidata sindaca de La Sinistra Chiara. «Siamo nel periodo della resistenza umana, non della guerra e degli antagonismi, ma nemmeno dei facili apparentamenti – si legge in un comunicato di LSC – non si tratta di trovare un candidato/a  unico/a, né di trovare il proprio posto al sole, ma di portare avanti idee concrete basate su agire comuni. Se sarà cosi, i fatti daranno ragione». La lista più a sinistra assicura che «la collaborazione e la coesione per progetti comuni non mancherà di certo, almeno da parte nostra», ma non vuole «spaesare ulteriormente gli indecisi, propensi perlopiù al non voto» e sembra già pronta alla competizione. «Ben venga se per sinistra si intende ricerca della giustizia, dell’equità sociale e credere nei valori fondanti della Costituzione e dell’antifascismo. A quel punto un linguaggio comune si potrà trovare, ma la credibilità di questo percorso la sanciranno i risultati delle elezioni».

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