Pulizie a Malpensa, Adl contro l’accordo: «Offensivo per i lavoratori»

MALPENSA – «Questo accordo era stato proposto anche alla firma di Adl, che non l’ha neppure preso in considerazione, perché ritenuto insufficiente e offensivo verso la dignità dei lavoratori». Adl a gamba tesa sulla sottoscrizione dell’accordo per il rinnovo del contratto integrativo dei dipendenti di Spd, addetti alle pulizie a Malpensa. L’accordo è avvenuto tra l’azienda Spd e i sindacati Flai, Cisl e Uil. Ma c’è chi non è convinto: «Finché si firmeranno accordi simili, i padroni diventeranno sempre più ricchi e i lavoratori sempre più poveri. Adl, insieme ai propri iscritti e simpatizzanti, continuerà le lotte. Con scioperi, denunce pubbliche e cause legali».

Il testo

Ecco il testo integrale di Adl, dove vengono spiegati i motivi della contrarietà del sindacato:

Non finiremo mai di stupirci, riportiamo la frase di un giudice del lavoro del tribunale di Milano, rivolta a due avvocati di un’azienda, che gli sventolavano sotto il naso un accordo sindacale sottoscritto dai soliti noti, con il quale loro si arrogavano il diritto, condiviso dai firmatari, di non assumere un lavoratore durante un cambio appalto, il giudice disse: “Ma lo sapete che io, ancora oggi, mi chiedo come possano esistere sindacati che firmano accordi contro gli interessi dei lavoratori? Ce lo chiediamo anche noi!

Con la sottoscrizione di questo contratto integrativo Cisl-Uil e Flai, hanno svenduto il diritto conquistato dai lavoratori tramite Adl, di avere una maggiorazione del 30% sul lavoro domenicale.
Hanno avuto più rispetto tutti i giudici del lavoro del Tribunale di Busto Arsizio del lavoro degli addetti alle pulizie, riconoscendogli un importo dignitoso, piuttosto che questi rappresentanti sindacali, che hanno assecondato il volere del padrone.

La cosa che ci stupisce di più e che ci sono alcuni lavoratori che sono soddisfatti di tale accordicchio.
Erano partiti baldanzosi, convinti che gli addetti alle pulizie dovevano avere il diritto di un ticket mensa, così come lo hanno tutti i dipendenti dell’aeroporto di Malpensa. E pure, per esempio, i dipendenti di Dussmann presso l’aeroporto di Napoli Capodichino. E i dipendenti di Spd dell’appalto di Trenord.
Ne erano talmente convinti che, dopo due incontri con Spd, hanno deciso che il ticket mensa i lavoratori non se lo meritano.

Si sono spaventati dalle minacce di Spd: “O prendete questo o vi tolgo tutto”. Ma tutto cosa?
Parlavano forse dei 15 minuti di riduzione orario giornaliero, a compensazione del tempo tuta e lavaggio divisa? Ma questi 15 minuti sono a costo zero per Spd, inspiegabilmente sono “regalati” da Sea. E ci domandiamo a quale titolo di condizione di miglior favore solo per Spd, e non per tutte le società in appalto, ma questa domanda la faremo a breve alla proprietà (Comune di Milano) e alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio.

O forse parlavano del premio presenza, 250 miseri euro, aumentati con questo accordo a 258 euro, che riescono a prenderli solo chi tra i dipendenti non supera gli 8 giorni di malattia all’anno! E diventano 125 euro se di malattia è compresa tra i 9 e 15 giorni. E alla insignificante somma di 62,5 euro per chi fa un massimo di 18 giorni di malattia all’anno!
Nella migliore delle ipotesi, per i più fortunati, sono 20,83 euro al mese! Meno di 3 ticket mensa!
Importi annui che non risolvono la situazione economica di chi percepisce di media 1000,00 euro al mese.

Questo accordo è servito soprattutto a svendere la maggiorazione del lavoro domenicale! Accontentandosi di 5,50 euro di maggiorazione per ogni domenica lavorata! Al posto dei quasi 11,00 euro netti giudicati congrui dai giudici! N.B. Spd a Trenord eroga 20 euro di maggiorazione per ogni domenica lavorata.
Con questo accordo, è stato fatto un grosso regalo a SPD, e fatto digerire l’ennesima fregatura ai lavoratori.

Un appalto che garantisce a Spd e Dussmann un introito di quasi 117 milioni di euro, ma che viene gestito per guadagnare il più possibile sulle spalle dei lavoratori.
E intanto tutti i dipendenti sono obbligati a fare un’ora di pausa non retribuita, che poi devono recuperare effettuando il doppio lavoro coprendo due presidi contemporaneamente.

Evidenziamo che per le 16 ore di presidio giornaliero, preteso dalla committente Sea, gli appaltatori Dissmann e Spd, pagano solo 14 ore!
Questo accordo era stato proposto alla firma anche ad Adl, che non l’ha neppure preso in considerazione, perché ritenuto insufficiente e offensivo verso la dignità dei lavoratori.
Finché si firmeranno accordi simili, i padroni diventeranno sempre più ricchi e i lavoratori sempre più poveri. Adl, unitamente ai propri iscritti e simpatizzanti, continuerà le lotte, con scioperi, denunce pubbliche e cause legali.

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