MALPENSA – Sono atterrate questa mattina, 27 maggio, a Malpensa le atlete della Nazionale di Pallavolo femminile del Pakistan. Fino al 16 giugno avranno l’opportunità di allenarsi in Italia. Un sogno diventato realtà grazie al fondamentale sostegno di alcuni sponsor.
Pallavolo in Pakistan
Tra questi c’è soprattutto Openjobmetis. L’agenzia per il lavoro di Gallarate ha accolto l’appello di Alessandra Campedelli, allenatrice della Nazionale di Pallavolo femminile del Pakistan, che aveva lanciato una raccolta fondi per portare la squadra in Italia. Da sempre attenta alle tematiche dell’inclusione e dell’integrazione e sostenitrice dei valori dello sport come linguaggio universale capace di unire le persone, ha così contribuito a rendere possibile la preparazione della squadra per i South Asian Games del 2025.
Sport e vita
Venire in Italia è per tutta la squadra un’occasione speciale per vivere un’esperienza indimenticabile di sport e di vita. «Senza questo aiuto non sarebbe stato possibile realizzare questo sogno», ha dichiarato Campedelli. «Questa azienda si è fidata del nostro progetto e ci ha teso la mano in un momento di difficoltà in cui tutto sembrava irrealizzabile, consentendoci di continuare a lavorare per il nostro obiettivo. Credo nello sport come possibile agente di trasformazione di un Paese. Credo nello sport come strumento di dialogo e superamento di ogni barriera fisica, culturale o di genere».
La meta ideale
Nata a Trento, ex giocatrice di hockey su prato, Alessandra Campedelli si è avvicinata al mondo della pallavolo grazie all’allenatore Sergio Hoffer, padre dei suoi due figli. Dopo aver lavorato sul territorio trentino, ha avuto il ruolo di allenatrice della Nazionale di pallavolo femminile sorde dell’Italia. Sempre pronta a nuove sfide, ha guidato la Nazionale femminile in Iran e ora quella del Pakistan. Rosario Rasizza, Amministratore Delegato di Openjobmetis, si dice felice «che l’Italia possa rappresentare la meta ideale per mettere a frutto impegno e passione in un contesto fatto di senso civico e giustizia sociale».
