L’area di Malpensa nelle mani della ‘ndrangheta: maxi blitz dei carabinieri

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LONATE POZZOLO – ‘Ndrangheta nella gestione di attività commerciali attorno all’aeroporto di Malpensa. Dall’alba di oggi, giovedì 4 luglio, è stata messa in campo una vasta operazione antimafia che ha visto impegnati oltre 400 carabinieri sull’intero territorio nazionale, con il supporto di unità speciali, cinofile ed elicotteri. In particolare gli interessi dei clan si sarebbero concentrati sui parcheggi che circondano l’aeroporto: il Parking Volo Malpensa e il Malpensa Car Parking di Cardano al Campo e Ferno, e metà delle quote della società Star Parkings srls, sono stati sequestrati su disposizione del gip di Milano.

Arresti da Varese a Cosenza

I carabinieri del comando provinciale di Milano hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 34 persone nelle province di Milano, Varese, Cosenza, Crotone, Firenze, Udine, Ancona, Aosta e Novara. Si tratta di 32 italiani, un marocchino ed una donna romena. Di questi 27 andranno in carcere e 7 agli arresti domiciliari. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, danneggiamento seguito da incendio, estorsione, violenza privata, lesioni personali aggravate, minaccia, detenzione e porto abusivo di armi, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti (tutti aggravati poiché commessi avvalendosi del metodo mafioso ed al fine di agevolare le attività dell’associazione mafiosa), truffa aggravata ai danni dello Stato ed intestazione fittizia di beni, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico.

Ancora l’asse Legnano Lonate Pozzolo

L’indagine, avviata nell’aprile 2017 e coordinata dalla Dda di Milano, ha consentito di accertare che l’organizzazione era stata in grado di infiltrare gli apparati istituzionali e che, dalla seconda metà del 2016, era in corso un processo di ridefinizione degli assetti organizzativi della locale di ‘ndrangheta di Legnano – Lonate Pozzolo, a seguito della scarcerazione di due esponenti apicali della medesima consorteria criminale in forte contrasto tra loro. Ridefinizione seguita alle scarcerazioni per fine pena (tra il 2015 e il 2017) dei principali appartenenti che erano stati condannati nei processi «Infinito» e «Bad Boys», tra i quali Vincenzo Rispoli, Emanuele De Castro e Mario Filippelli. Proprio la situazione di tensione creatasi tra gli ultimi due sarebbe stata risolta – ricostruiscono le indagini del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Milano — «dall’intervento di Giuseppe Spagnolo, persona di maggior peso negli equilibri criminali del gruppo», producendo «di concerto con Rispoli la decisione di estromettere la famiglia Cilidonio» per giungere «a una pace forzata che impediva escalation violente».

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