Malpensa, ritorno alla normalità dopo il nubifragio. Al Cargo i danni più gravi

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MALPENSA – «Lavoro qui dal 1986 e non avevo mai visto una cosa del genere», dice un vigile del fuoco impegnato ieri sera, 17 settembre, a portare in salvo con i gommoni i venti passeggeri intrappolati nelle loro auto. È tornato alla normalità l’aeroporto di Malpensa, dopo il violento nubifragio che ha investito nella tarda serata il Nord della Lombardia.

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In un’ora 87 millimetri d’acqua

Rimangono solo alcune pozzanghere a testimoniare l’eccezionalità dell’evento: in un’ora sono caduti 87 millimetri, il quantitativo d’acqua che solitamente cade a Varese durante l’intero mese di settembre. Nell’area davanti allo Sheraton, per esempio, la strada non si era mai allagato. Ieri il livello raggiungeva il tetto delle macchine.

Danni e disagi

Il traffico in pista è tornato alla normalità già dalle 21.30, quando si è tornato a operare con un volo ogni quattro minuti, dopo la bonifica della pista invasa sporcata dal terriccio trasportato dalle violente folate di vento misto ad acqua. Lo stato di emergenza, dichiarato alle 19, si è formalmente chiuso a mezzanotte, ma di fatto il periodo di alta criticità si era già concluso molte ore prima. Restano i danni: il Terminal 1 ha registrato abbondanti infiltrazioni d’acqua (un fenomeno purtroppo non nuovo) e – secondo fonti sindacali – l’impianto di distribuzione dei bagagli ha subito danni che a oggi non sarebbero ancora stati sistemati. Questo starebbe creando problemi di accumulo di valigie e inevitabilmente qualche ritardo.

Disastro Cargo city

I danni peggiori però si sono registrati alla Cargo city, dove ieri sera venti persone sono state evacuate con i gommoni da rafting. Questa mattina alcuni capannoni erano al buio, segno evidente che gli impianti elettrici sono completamente saltati. Le pompe in funzione hanno bonificati alcuni spazi in cui l’acqua si è accumulata.

 

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