Marnate, maggioranza divisa anche sulla nuova biblioteca di via San Luigi

MARNATEPer la nuova biblioteca di via San Luigi, manca un piano. Ma non per “assenza di strategia”, bensì nel senso letterale del termine: dei quattro livelli previsti nel progetto, infatti, se ne potranno realizzare solo tre. E a mettere la parola stop sul recupero (almeno per come è stato pensato) di un edificio storico, che avrebbe anche ospitato la nuova biblioteca, non è stata una decisione dell’amministrazione (che sul tema ha posizioni divergenti, almeno così si dice), bensì il parere legale di un professionista del foro.

Fine di un sogno

La nuova biblioteca, o meglio gli spazi per migliorare l’attuale collocazione degli scaffali dei “libri comunali”, sarebbero dovuti sorgere in via San Luigi. Così prevede (o prevedeva) l’intervento di riqualificazione di un edificio considerato storico per via dell’anno di costruzione. Il progetto originario, presentato in Comune ai tempi dell’amministrazione Scazzosi, infatti, contemplava, in via San Luigi, la realizzazione di una palazzina di quattro piani. E, all’interno dell’edificio, la biblioteca comunale. Correva l’anno 2017, quando il progetto venne prima presentato e poi ritirato dal privato, per poi essere riproposto dall’amministrazione e approvato a seguito di una variazione puntuale del pgt.

Il piano “tagliato”

Ma quando di mezzo c’è la pubblica amministrazione si sa che i tempi sono lunghi e gli sviluppi incerti. Tanto più se di mezzo ci sono il cambio di amministrazione e una pandemia. Difatti dal 2017 a oggi, l’argomento “biblioteca in via San Luigi” ha assunto le sembianze di una dolina carsica. La questione si è inabissata fino a poche settimane fa (fine 2021), quando è tornata “trend topic” tra gli argomenti della maggioranza (che nel frattempo è cambiata), creando qualche frizione. Anzi, c’è anche chi sostiene che i dissidi sul bilancio nascano proprio dalle divergenze relative al progetto di via San Luigi.

Difficile dire se tale correlazione sia vera o solo figlia di una coincidenza temporale. Sta di fatto che a sancire l’eliminazione di un piano della nuova palazzina (e quindi forse la possibilità che il privato realizzi la nuova biblioteca) è intervenuto – raccontano i ben informati – il parere legale. Che, in sintesi, “taglia” un piano: “Il nuovo edificio – si legge in soldoni nel parere – non deve essere più alto delle strutture già presenti in zona”. Quindi, a conti fatti, dai 14 metri e poco più del progetto si dovrebbe passare a 11 d’altezza. Sacrificando quindi quanto prospettato.

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