Marnate, sospesa la retta della materna. Il parroco ora spera nell’aiuto del Comune

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MARNATE – Materna san Luigi: niente retta per il mese di aprile. A dare la notizia alle famiglie è il parroco don Franco Bernini con una lettera ai genitori nella quale si augura inoltre che anche l’amministrazione dia un segnale concreto per riuscire così a pagare lo stipendio intero alle insegnanti. Insomma anche la parrocchia, in maniera del tutto pacata, dopo i cittadini che hanno firmato la petizione, chiede una mano al Comune.

La buona notizia e la speranza

«Oggi 2 aprile, dopo il decreto della Cassa integrazione per il personale non vi chiediamo nulla per il mese di aprile – si legge nella lettera ai genitori – Se poi l’amministrazione si allinea alle scelte che altri sindaci hanno fatto, riusciremo a non decurtare lo stipendio delle insegnanti, considerato che operano per mantenere i contatti con i bambini». Il parroco don Franco conclude così la lettera inviata a tutti i genitori con la quale dà la buona notizia della sospensione della retta.

Il sacerdote poi spiega anche il motivo per cui nelle settimane scorse non ha potuto dare risposte concrete alle richieste dei genitori.

Rispondo volentieri alla vostra richiesta pervenuta tramite le rappresentanti di classe scusandomi del ritardo, ma ero in attesa di una voce autorevole per non continuare a dire e ridire.
Come ben sapete solo ultimamente il governo la Regione hanno concretizzato gli ammortamenti sociali per le scuole materne come la nostra. La richiesta della quota retta decurtata da tutti gli altri servizi, era stata fatta, su indicazione della FISM, che gestisce più di 6000 scuole materne sul territorio nazionale, in attesa che si muovesse qualche cosa. Si era all’inizio dell’emergenza coronavirus. Ho atteso qualche altro giorno per vedere se le cose si mettevano meglio.

Il silenzio da parte del governo ci ha fatto scrivere la nota che è arrivata a tutti i genitori: hanno risposto circa per il 40% ai quali va il mio plauso per la sensibilità e l’attenzione verso “l’esistenza” della scuola stessa. Va sempre ricordato che le insegnanti vengono stipendiate, per la maggior parte, con le entrate delle rette delle famiglie.

La nostra Scuola non mira al guadagno: in caso contrario non avremmo apportato le migliorie che sono sotto gli occhi di tutti, con aggravio anche per la parrocchia stessa. Ma mira al bene dei nostri Bimbi.

Bisognerebbe convincere le insegnanti, in questo periodo di chiusura forzata per il coronavirus, a rinunciare allo stipendio per poter non chiedere nulla alle famiglie. Ecco il perché della richiesta suggerita dalla FISM che vi è arrivata per il mese di marzo.

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