Busto, marocchino geloso minaccia e picchia la moglie. Arrestato dalla polizia

BUSTO ARSIZIO – Costringe con botte e minacce la moglie a sporgere una falsa denuncia nei confronti del fratello poiché geloso. Poi, una volta scoperto dalla polizia, torna a casa e la picchia. Protagonista un uomo di origini marocchine di 31 anni che ieri è stato arrestato.

Nel pomeriggio di ieri gli investigatori del commissariato della polizia di Stato di Busto hanno arrestato, eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip Nicoletta Guerrero, un cittadino marocchino residente in città. L’uomo con diversi precedenti è attualmente sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno in città.

Le accuse nei suoi confronti sono: induzione alla calunnia mediante violenza fisica, atti persecutori e ripetute violazioni della misura di prevenzione.

Dalle indagini svolte dai poliziotti di via Foscolo in collaborazione con la procura della Repubblica è emerso che l’uomo, ben conosciuto dalle forze di polizia, negli ultimi tempi ha intrapreso una vera e propria escalation di atti criminali. Forse anche per via dell’abuso di alcool e droga.

Dapprima infatti il nordafricano ha costretto la moglie, con minacce e botte non prive di conseguenze, a presentare una falsa denuncia contro il fratello, accusandolo falsamente di averla picchiata e violentata. Il tutto allo scopo di liberarsi del congiunto per motivi economici e di gelosia. Una volta venuti a conoscenza della calunnia, commessa materialmente dalla donna ma riconducibile al marito che l’ha estorta con la violenza e l’intimidazione, altri parenti dell’uomo hanno informato il commissariato che si trattava di falsità. E’ stato anche fornito un valido alibi che ha scagionato l’incolpato.

Per tutta risposta il trentunenne ha picchiato e minacciato la moglie, intimidito un amico che l’ha soccorsa, e ha iniziato a perseguitare con ripetute minacce di morte, “pedinamenti” ed “appostamenti” i parenti che l’hanno smascherato.

Si è così giunti all’arresto di ieri. I  poliziotti, per poterlo ammanettare e portare in carcere, hanno dovuto abbattere la porta di casa che l’uomo si rifiutava di aprire.

 

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