Masterchef, Davide da Samarate rischia ma vince in esterna e sale in balconata

SAMARATE – Rischia, incassa le critiche, versa le prime lacrime, ma si salva scegliendo la squadra vincente alla prova in esterna. Davide Tonetti, il 30enne disoccupato originario di Verghera si Samarate, stringe i denti e continua la sua avventura a Masterchef, a caccia del titolo di miglior cuoco amatoriale d’Italia.

Con la cravatta

Dopo le prime difficoltà della scorsa puntata, in cui Davide si era salvato affrontando il temibile pressure test, stavolta si comincia con una mini-mystery box con 10 ingredienti originali e di piccole dimensioni. Il 30enne di Verghera si presenta indossando una cravatta, accessorio che ha confessato di collezionare sin dai tempi in cui il suo lavoro di manager della moda glielo imponeva quasi quotidianamente. «Oggi sei elegante, mi aspetto di vedere un piatto elegantissimo» lo sferza chef Giorgio Locatelli. Davide prepara un piatto molto elaborato a base di cosce di pernice disossate con una maionese di uova di quaglia. «Una volta ti voglio vedere agli assaggi» lo sprona Locatelli. «Il mio obiettivo è vincere» risponde il cuoco amatoriale di Samarate, convinto che il piatto possa «funzionare». Ma anche stavolta tra i tre assaggi degli chef il suo piatto non c’è. Un’altra piccola delusione.

Via la cravatta

All’invention test è la vincitrice della “mystery”, la concorrente pugliese Maria Teresa, ad assegnare gli ingredienti, abbinati ai frigoriferi di ciascuno chef. A Davide tocca quello, a tema napoletano con influssi piemontesi, di Antonino Cannavacciuolo. Cime di rapa e limone, gorgonzola e sogliola. L’obiettivo di Maria Teresa è metterlo in difficoltà. Centrato in pieno, dato che la sogliola marinata al limone su fonduta di gorgonzola di Davide suscita critiche. «Cucinare non è solo un esercizio di stile – scuote la testa lo chef di Villa Crespi – manca il gusto». Il giudice Giorgio Locatelli è ancora più netto: «Un piatto da stitico». Davide è tesissimo. «Tira via la cravatta, sciogliti, goditela» il consiglio dello chef originario di Corgeno di Vergiate. Lacrime agli occhi, il samaratese teme il rischio eliminazione. Ma il suo piatto non è tra i peggiori.

Davide Tonetti masterchef

Il “pignatiello” porta bene

Per la prova in esterna gli aspiranti chef si cimentano con lo street food a Vico Equense, il paese natale di chef Cannavacciuolo. Davide Tonetti,senza cravatta ma con un paio di occhiali da sole che il “popolo di Twitter” ricordano quelli di Italo, uno dei concorrenti più iconici della passata edizione, sceglie il grembiule rosso della brigata di Annamaria, a cui tocca il menu degli stufati da servire nel “pignatiello”. E grazie al trionfo dei rossi, che partivano da sfavoriti, l’aspirante chef di Samarate è salvo e stavolta può guardarsi il pressure test dalla balconata. Appuntamento a giovedì prossimo, sempre su Sky Uno. Con o senza cravatta?

masterchef davide samarate salvo – MALPENSA24