Da anni è uno dei giornalisti e commentatori sportivi più amati del piccolo schermo. Da sempre molto attento alle vicende di Milan e Atalanta, di cui è “voce” ufficiale per le reti del Gruppo Diapason, Maurizio Dall’O ha dato la propria chiave di lettura sul momento vissuto dalla due squadre lombarde. “Quella contro la Fiorentina non mi è sembrata – ha detto il giornalista – un’Atalanta figlia della sconfitta contro la Dinamo. Considerando le scelte di Gasperini, che si è privato di Papu Gomez e Ilicic, per farli rifiatare, quel tipo di gara ci può stare. L’ Atalanta poi è stata avvantaggiata dagli errori clamorosi di Montella che ha tolto Ribery e Chiesa, offrendosi alla rimonta. Gasperini, invece, deve dosare le forze dei giocatori cardine, su tutti Ilicic e il Papu”. Il giornalista televisivo ha individuato alcuni limiti della Dea formato 2019-2020: “L’Atalanta quest’anno ha secondo me una difesa meno forte, è meno solida complessivamente”. E mercoledì sarà di scena all’Olimpico contro la Roma: “È una sfida tra due allenatori bravi tatticamente – ha chiarito il giornalista – e la Roma mi pare squadra molto più solida: sarà una gara a scacchi. L’Atalanta deve ritrovare l’assetto in mezzo al campo. Davanti, la Roma ha la capacità di Dzeko di essere decisivo. Occhio al Papu e a Mikhitaryan. Sono due allenatori furbi, ma secondo me alla fine la vince la Roma. È una squadra che può avere qualche cartuccia in più”. Cominciano i dolori, invece, quando c’è da parlare di Milan. “Giampaolo – ha sottolineato – è in stato confusionale totale. È come se ci trovassimo in un laboratorio di chimica ma lui non sa come combinare le sostanze e se sbaglia diventa tutto più pericoloso. Le prossime due partite sono decisive. Mi pare che non sia padrone delle proprie idee. È inutile continuare a fare alchimie per poi cambiare costantemente. Per me lui è un prodotto in scadenza: è a tempo”. Giampaolo l’alchimista che rischia di implodere nel suo laboratorio, o Giampaolo in vendita al supermercato con la scadenza già scritta: due versioni che non ispirano ottimismo sul futuro del tecnico rossonero.
“Avrebbe bisogno di un supporto. Sul lungo ce la può fare, ma bisogna avere pazienza e la società lo deve supportare: lo rimanderei, ma non lo boccerei. L’unica cosa che salvo nel derby è la coreografia dei tifosi. Per il resto ho visto una squadra spaventata, da encefalogramma piatto. Potrebbero essere utili magari Theo Hernandez, Leao, Rebic, ma si tratta più che altro di speranze”.