
VARESE – «È un onore incredibile, che mi riempie di gratificazione e gratitudine. Ma è anche un importante riconoscimento istituzionale del valore della narrativa popolare, vista come potente e fondamentale strumento di divulgazione». A Rimini, alla Rocca di San Leo, Michele Gazo, scrittore di Varese, ha ricevuto Leonardo – The Immortal Light: il premio internazionale gli è stato conferito lunedì 28 settembre, alla presenza dei rappresentanti dell’Unesco, per “I Medici – Lorenzo il Magnifico”, romanzo ufficiale della serie tv trasmessa da Rai Uno.
La cultura umanistica del Rinascimento
«Leonardo – The Immortal Light è legato alla ricorrenza, che cadeva nel 2019, dei cinquecento anni dalla morte di Leonardo Da Vinci», ha spiegato Gazo. «La rassegna di eventi commemorativi prevista dall’International Committee a lui dedicato si sarebbe dovuta concludere a primavera. La pandemia ha fatto però slittare tutti gli appuntamenti, tra i quali le premiazioni, destinate a quanti si fossero distinti nelle varie discipline delle quali l’autore della Gioconda si dedicò nella sua vita. Quanto alla letteratura ci ha lasciato motti, massime e profezie; è stata anche un’occasione per celebrare la cultura umanistica del Rinascimento, della quale è stato protagonista. Tra i premiati, oltre al regista del telefilm Jan Michelini, ci sono stati il premio Oscar Nicola Piovani e Robert Edsel, autore del romanzo da cui è stato tratto il film “Monuments Men”».
La serie tv e il romanzo
“I Medici – Lorenzo il Magnifico” è il romanzo ufficiale della serie tv che, andata in onda su Rai Uno nel 2018, narra le vicende della famiglia fiorentina dei Medici dal 1429 al 1478: alla morte del padre Lorenzo si trova a gestirne le sorti, dando vita a quella che nei fatti fu una signoria, e cresce la rivalità con la stirpe dei Pazzi, che culminerà con la loro celebre congiura. «Parallelamente a questi eventi ho raccontato la storia dell’arte del Rinascimento, che ha visto emergere il ruolo dei Medici come mecenati. Per me è stato molto importante dare un taglio divulgativo a una narrativa di genere che si rivolgeva a un vasto pubblico. Ho cercato, attraverso un impianto avventuroso che potesse avvincerlo, di consegnare anche il messaggio storico, operazione che è stata compresa dal comitato».
“Il libro di Thoth” come filo conduttore
«A differenza de “Il flagello di Roma” e “Mediolanum”, romanzi sui celti che a causa della scarsità di documenti hanno richiesto ricerche più complesse, in questo caso l’abbondanza di materiale a disposizione ha certamente aiutato: per esempio i testi esistenti descrivono in ogni minimo dettaglio la giostra di Lorenzo a Firenze». Come ha anticipato lo scrittore, i temi che faranno da filo conduttore al prossimo lavoro, che coronerà un periodo narrativo, saranno legati a “Il libro di Thoth”, suo esordio letterario dedicato all’Antico Egitto. Tra le sue influenze Gazo ha citato Alexandre Dumas, Charles Dickens e Jules Verne, ma anche autori fantasy come Michael Ende, Robert E. Howard e H. P. Lovecraft. «Un altro modello è Stephen King: viene classificato nel genere horror, ma è stato anche in grado di comunicare i suoi valori. In “It” ha raccontato il passaggio dall’infanzia all’adolescenza con un livello di introspezione molto profondo».
Con “Quelli del ’63” Leonardo da Vinci rivive al Castello di Somma