Mente e corpo: la malattia come trasformazione della vita

università insubria mente corpo

VARESE –  Medici e filosofi a confronto per approfondire quale rapporto c’è tra mente e corpo. L’appuntamento è fissato all’Università dell’Insubria per giovedì 23 gennaio dalle 9 alle 13 nell’aula magna di via Ravasi dove si terrà una giornata di studio.

L’iniziativa rientra nel calendario dell’undicesima edizione del progetto Giovani Pensatori dedicato alle scuole secondarie di secondo grado. Si parte con Platone con la concezione dualistica del rapporto tra mente e corpo e Aristotele con la sua visione unitaria per arrivare a Cartesio e alla cultura orientale.

La parola che cura

In ambito medico l’argomento verte su come la frattura tra mente e corpo possa essere colmata con la medicina integrativa, l’approccio olistico o la psicosomatica. Durante la giornata verrà anche approfondito il ruolo della psicoterapia e della terapia della parola che, agendo sul cervello, produce modifiche chimiche simili a quelle apportate dai farmaci.

«Emerge così l’importanza dell’interrelazione per vivere la malattia non solo come problema, ma anche come occasione di riflessione e di comprensione – sottolinea Gabriele Scaramuzza, filosofo dell’Università degli Studi di Milano- E l’affetto che ci viene rivolto vale quanto una medicina, per il nostro spirito e per il nostro corpo. In generale, si potrebbe vedere la malattia come una radicale trasformazione della vita, non solo come via verso la morte. E la speranza è elemento vitale di ogni giorno, di ogni ora, di ogni attimo».

I relatori

Per l’Insubria i relatori saranno i medici Daniela Negrini e Cristiano Termine e il filosofo Fabio Minazzi, i filosofi Gianfranco Mormino e Gabriele Scaramuzza dell’Università degli Studi di Milano, la filosofa Savina Raynaud della Cattolica di Milano, il medico Giuseppe Scotti del Cdi di Milano, il medico Andrea Millul e la filosofa e bioeticista Magda Fontanella dell’Iram di Merate.

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