Monsignor Vegezzi e le associazioni d’Arma ricordano i Caduti in guerra

VARESE – «Ricordare coloro che sono morti nelle guerre, nei momenti difficili della nostra Italia, coloro che hanno donato la vita per il benessere di tutti, vuol dire essere in comunione con quelle persone che hanno deciso di mettere in pratica con scelte concrete la pagina evangelica delle Beatitudini». Con queste parole, questa mattina, nella solennità di Ognissanti, il vicario episcopale per la zona di Varese , monsignor Giuseppe Vegezzi, ha spiegato il significato della celebrazione a suffragio dei Caduti di tutte le guerre che ha presieduto nella cappella del cimitero civico di Belforte.

La cerimonia

Alla cerimonia, insieme alle rappresentanze delle associazioni d’Arma, erano presenti, tra gli altri, la vicesindaco, Ivana Perusin, il nuovo presidente della federazione provinciale varesina dell’Associazione nazionale combattenti e reduci, Agostino De Zulian, il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Gianluca Piasentin, il capo di gabinetto della Questura, commissario capo Francesco Pino, il nuovo comandante del Gruppo di Varese della Guardia di finanza, colonnello Fabrizio Rella, il capo del distaccamento dell’aeroporto di Malpensa dei Vigili del fuoco, capo reparto esperto Mauro Innocenti, il commissario capo coordinatore della Polizia locale del capoluogo, Andrea Modena, e il presidente del comitato provinciale dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Pier Maria Morresi.

All’omelia, monsignor Vegezzi, dopo avere ricordato che «la solennità di Ognissanti e la commemorazione dei defunti sono due feste che vanno viste insieme perché ci fanno vivere quella acclamazione che facciamo, ogni volta che professiamo la nostra fede recitando il Credo, dicendo che crediamo nella comunione dei santi», ha sottolineato il fatto che «siamo tentati di pensare che i santi sono quelle poche persone che fanno qualcosa di straordinario o qualche gesto particolare».

La preghiera dei combattenti e reduci

Al termine della messa, il responsabile del Gruppo cittadino dell’Associazione nazionale alpini, Antonio Verdelli, ha letto la preghiera dei combattenti e reduci. Le autorità e il vescovo si sono quindi trasferiti nel sacrario attiguo alla cappella dove sono custoditi i resti dei soldati varesini caduti nei due conflitti mondiali ai quali sono stati resi gli onori sulle note del silenzio d’ordinanza eseguito dal trombettiere della banda alpina “Giuseppe Verdi” di Capolago, Giacomo Uboldi. Dopo la deposizione di due corone d’alloro, la vicesindaco Perusin ha letto una lettera scritta da un’alunna al Milite Ignoto. La cerimonia, coordinata dalla memoria storica del gruppo Ana di Varese, Silvio Botter, si è quindi conclusa con la benedizione, impartita dal vescovo Vegezzi, alla targa posta all’esterno del sacrario che ricorda gli istriani, fiumani e dalmati caduti in guerra, infoibati e scomparsi in esilio.