Monteviasco: funivia ferma da 2 anni. Cenci (M5S): «Riaprire subito»

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MONTEVIASCO – «Dopo due anni di isolamento, i cittadini di Monteviasco sono stanchi di attendere un intervento risolutivo che pare non arrivi mai, si sentono abbandonati». A parlare è Roberto Cenci, consigliere regionale in quota 5 Stelle, alla ricerca di una soluzione che riporti gli abitanti della piccola frazione di Curiglia in collegamento col mondo, dopo il 12 ottobre 2018, giorno in cui è avvenuta la tragedia della funivia: la morte per schiacciamento di Silvano Dellea.

Da allora quel pugno sparuto di baite e di anime che abitavano il borgo montano (e che si sono ulteriormente ridotte) è rimasto senza più l’unico collegamento meccanico con il mondo a valle. Una vita difficile già di per sé. Resa ancor più complicata da pastoie burocratiche che fino a oggi hanno impedito di riattivare l’impianto. Sono trascorsi due anni e il paese resta accessibile solo a piedi, percorrendo un sentiero gradonato.

Un problema dopo l’altro

«Cosa sia effettivamente accaduto in quel tragico incidente – prosegue Cenci – non lo sapremo mai con certezza. Sta di fatto che la procura ha disposto il sequestro giudiziario dell’impianto. E l’Ustif della Lombardia ne ha sospeso il nulla-osta tecnico all’esercizio del servizio di trasporto pubblico». E aggiunge: «Già nel dicembre dello stesso anno la procura decretava la restituzione dell’impianto al Comune di Curiglia con Monteviasco e alla società all’epoca concessionaria dell’esercizio, a condizione che, prima della sua riattivazione, ne fossero eliminate le carenze evidenziate nella relazione del consulente tecnico d’ufficio». Da qui sono iniziati i problemi, con un susseguirsi di «richieste, prese di posizione, progetti, stanziamenti, scarico di responsabilità e proroghe». Senza considerare i problemi che si sono aggiunti successivamente, tra la crisi sanitaria e la condizione della strada carrabile che conduce al Comune di Curiglia con Monteviasco, parzialmente franata lo scorso agosto a causa del maltempo e sostituita da un ponte di emergenza.

In un gioco di colpe, intervengono i carabinieri

In questa baraonda i protagonisti sono molti, sostiene Cenci, a partire «dal Comune di Curiglia». Ma anche «la precedente amministrazione comunale, i progettisti dell’impianto, il Tribunale di Varese e Regione Lombardia:
un  pasticcio tra enti e istituzioni che, nonostante lo stanziamento delle risorse, non giungono alla risoluzione del problema».
Continua così: «Dopo due anni di isolamento, i cittadini di Monteviasco sono stanchi di attendere un intervento risolutivo che pare non arrivi mai, si sentono abbandonati e solo i carabinieri della compagnia di Luino fanno sentire loro la vicinanza delle istituzioni, recandosi a piedi più volte la settimana per portare generi di prima necessità e medicinali, garantendo la sopravvivenza dei cittadini dimenticati e mantenendo vivo il rapporto con i famigliari che si trovano a valle, spezzando così il loro isolamento dal resto del mondo».

«Ai Carabinieri della Compagnia di Luino vanno i nostri più grandi e sinceri ringraziamenti per il prezioso lavoro che svolgono settimanalmente, e che  sono divenuti per questo un caso internazionale, grazie al giornalista del quotidiano inglese Teleghaph, Nick Squires, con il suo articolo su Monteviasco e sulla lodevole attività dei  carabinieri».

Il sostegno per i cittadini di Monteviasco

Più volte ci sono state pressioni da parte del consigliere, con richieste di chiarimenti sulla questione e per sostenere gli enti del territorio sia da un punto di vista economico che dell’amministrazione. E così anche da parte di altri gruppi politici. Aggiunge: «Ho speso moltissime parole per il borgo montano di Monteviasco e per la sua funivia, presentando anche una serie di atti a tutela e sostegno del territorio montano. Purtroppo ad oggi i problemi non sono stati ancora risolti, la funivia rimane ferma e i cittadini di Monteviasco isolati. Per questo motivo presenterò in consiglio regionale una mozione con la quale chiederò di attivarsi, anche collaborando con il Comune e con gli altri enti competenti, per riaprire subito l’impianto, ancor prima della realizzazione delle manutenzioni straordinarie, destinandone però l’utilizzo esclusivamente ai residenti, sempre assistiti da operatori deputati a garantire la sicurezza dei fruitori». E conclude: «Sperando di raggiungere entro la fine dell’anno l’obiettivo tanto atteso: vedere riaperta la funivia di Monteviasco».

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