VARESE – Con l’ultimo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte – che ha indicato la Lombardia come zona rossa – le attività di caccia e pesca sono state considerate sospese, perché non rientrano fra le attività sportive autorizzate nel decreto. Un scelta che «non ha alcun senso», per il consigliere regionale della Lega, Emanuele Monti. «Bloccare l’attività venatoria potrebbe avere ripercussioni pericolose per i cittadini». E il motivo è la presenza massiccia di cinghiali, soprattutto in provincia di Varese, «un rischio per l’incolumità delle persone, come testimoniano purtroppo gli incidenti avvenuti negli ultimi anni», aggiunge. Insomma, sospendere la caccia aumenta le probabilità di incidenti causati dai cinghiali: «Chiediamo al governo di ripensarci e modificare la norma».
Un problema che va oltre lo sport
Il decreto prevede la possibilità di svolgere attività sportiva esclusivamente all’aperto e in forma individuale. Ma secondo le direttive, l’attività venatoria e di pesca non rientrano fra quelle consentite. A meno che non si tratti di pesca sportiva o di tiro al volo. Nulla a che vedere. Ma la questione, per Monti, è un’altra, che va oltre lo sport. «Il blocco della caccia crea un problema sull’abbattimento selettivo dei selvatici», sottolinea. Problema molto presente in Lombardia nella provincia di Varese in particolare, visto che «è la seconda provincia della regione per numero di incidenti stradali causati da animali». Specificando che non si tratta solo di un fatto legato all’incolumità umana, ma anche faunistica. «Abbiamo appena attivato con Ats un servizio per il recupero degli animali feriti da incidenti stradali, a dimostrazione del fatto che poniamo la massima attenzione per il loro benessere. Senza però dimenticare dall’altra parte la necessità di contenere il numero dei selvatici per la sicurezza delle persone». Ovvie le conclusioni del consigliere della Lega: «È folle vietare la caccia di selezione, così come è folle bloccare la pesca, perché si tratta di un’attività essenzialmente individuale. Sono storture contro le quali ci batteremo».
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