E’ morto Francesco Saverio Borrelli: l’amore per la musica lo legò a Gallarate

francesco saverio borrelli

GALLARATE – E’ morto Francesco Saverio Borrelli, guidò il pool di Mani Pulite, scrisse una pagina della storia italiana del Novecento ed ebbe un’appassionata “frequentazione” con la città di Gallarate alla quale lo legò l’amore per la musica e per l’arte. Dal 2012, sino alla nomina di Monica Crespi avvenuta l’anno scorso, Borrelli fu presidente del Cda dell‘Istituto superiore di studi musicali “Giacomo Puccini” di Gallarate.

Un signore in ogni aspetto della vita

Borrelli è morto oggi, sabato 20 luglio,  nell’hospice Floriani dell’Istituto dei Tumori di Milano, dove era ricoverato. Un lutto che ha colpito al cuore l’Italia intera e che segna profondamente la stessa Gallarate. «Sulla straordinaria qualità del suo essere magistrato non mi soffermo nemmeno – spiega Sebastiano Nicosia, che da ex assessore alla Cultura del Comune di Gallarate ha avuto modo di frequentare Borrelli – Credo che di quest’aspetto i libri di storia raccontino con dovizia di particolari perché Francesco Saverio Borrelli ha davvero scritto un pezzo importante di storia italiana». E’ il Borrelli più “umano” quello che ha colpito al cuore i gallaratesi. «Mi permetto di citare quest’esempio perché credo rappresenti tutta la sua signorilità, la sua integrità, il suo modo di essere. Borrelli è stato uno dei magistrati più importanti d’Italia, la sua autorevolezza è ampiamente riconosciuta ben oltre i confini nazionali. Eppure lui – continua Nicosia – A Gallarate da Milano ci veniva in treno. Da solo. Nessun’auto con autista, nessun fronzolo, nessun vezzo istituzionale».

Mai formale: diede davvero voce al Puccini

Non amava guidare Borrelli, e allora semplicemente utilizzava i mezzi pubblici. «In diverse occasioni – continua Nicosia – Per riguardo non solo alla personalità ma anche alla sua età ci siamo offerti di riaccompagnarlo a casa. Non è mai stato necessario: svolti gli impegni che lo avevano portato in città riprendeva il treno e una volta a Milano raggiungeva la propria abitazione in bicicletta. Io credo questo lo descriva molto bene». Un uomo concreto: «Serissimo – spiega l’ex assessore – Il suo ruolo come presidente del Puccini non fu mai meramente formale. Quando lui sedeva ai tavoli istituzionali era il Puccini che parlava. Era l’istituto che lui sosteneva, difendeva e al quale dava voce con passione e competenza. Anche questo definisce l’uomo: serio, che mai accettò un incarico semplicemente per facciata. Per il Puccini si è speso sempre». Musica e cultura lo appassionavano: «Borrelli è diplomato in pianoforte al Conservatorio di Firenze – spiega Nicosia – La sua competenza in ambito musicale andava ben al di là di quella di un semplice amatore. Il suo amore per la cultura era tangibile – conclude l’assessore – In diverse occasioni lo abbiamo invitato a teatro e lui ha accettato accompagnato dalla moglie. Dimostrando, anche in questo frangente, il suo apprezzamento sincero per il Puccini. Ribadisco andando ben al di là della formalità. La sua scomparsa è una perdita inestimabile: sul piano istituzionale e umano».

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