BUSTO ARSIZIO – Una mozione per una cuccia per l’eternità e così anche Fido potrà riposare in pace. Busto non ha ancora un cimitero dedicato agli animali domestici. Cani, quindi, ma anche gatti e altri animali da compagnia, qualora la struttura verrà realizzata potranno trovare un luogo comune dove riposare.
Il cimitero degli animali, che è già previsto nel pgt, per ora rimane un progetto sulla carta. A tentar di trasformare l’idea in realtà è Paola Reguzzoni, consigliere della Lega Nord. «Oggi ogni animale domestico è considerato a tutti gli effetti un componente della famiglia – spiega – Credo sia giusto quindi che anche loro abbiano un luogo dove stare dopo la morte. La reputo una forma di grande rispetto nei confronti degli amici animali. Oltre che un modo per conservare un ricordo». Niente tombe, niente monumenti funebri, perché qui non si vuole certo confondere il sacro con il profano.
L’idea, infatti, è quella di individuare un’area di proprietà del Comune e di destinarla a questa finalità. «E’ un’esigenza che tanti cittadini sentono, per questo vorrei fare una mozione in consiglio», spiega Reguzzoni. «Penso a un parco –continua – destinato proprio ad accogliere per sempre i nostri cari animali. Niente di sfarzoso. Ci saranno alberi, l’illuminazione adeguata e la possibilità di far seppellire il proprio animale». Paola Reguzzoni, infatti, pensa a un cimitero pubblico, gestito da un privato. Il gestore si occuperà della cremazione, della sepoltura e della cura del parco – cimitero. «Che sarà a basso impatto ambientale – continua il consigliere – poiché l’energia prodotta dall’impianto di cremazione potrebbe alimentare l’illuminazione. Insomma penso a un luogo che anche sotto il profilo energetico possa ricordare il ciclo della vita, che continua, nel ricordo, anche dopo la morte».
E per riportare la questione all’attualità, Paola Reguzzoni presenterà una mozione in consiglio. «Io ho avuto tre cani – continua – l’ultimo l’ho adottato in canile ed è stato con me moltissimi anni. Se avessi avuto questa opportunità l’avrei certamente sfruttata. E credo che come me a tanti cittadini piacerebbe avere un luogo dove, una volta morto, poter affidare il proprio animale. Un posto semplice, con tanto verde e senza esagerazioni o inutili sfarzi».