Volandia compie 10 anni. Reguzzoni: «Con passione e senza contributi pubblici»

museo volandia presidente reguzzoni

MALPENSA – Un compleanno a porte chiuse per Volandia, che oggi, 8 maggio, festeggia i 10 anni dall’apertura ufficiale. Ma anche per il Parco e museo del volo di Case Nuove il lockdown sta per terminare. «Mancano ormai pochi giorni alla riapertura e Volandia ha voglia matta di tornare a far divertire», dice il presidente Marco Reguzzoni.

Quando riapre

Sì, ma quando riapre? «Noi ci stiamo preparando, attendiamo istruzioni da lorsignori», dice Reguzzoni. «Siamo fiduciosi di poter riaprire in una data compresa tra il 20 e il 22 maggio e che il governo valuti le dimensioni dei musei come criterio per la sicurezza. Perché noi, con 50.000 metri quadrati di spazi coperti e 200mila di parco esterno non avremmo problemi a ospitare fino a 5mila persone contemporaneamente garantendo il distanziamento sociale».

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La bella stagione

Per Volandia, la Fase 1 del Covid ha coinciso con il periodo di altissima stagione, ovvero da marzo a maggio. «L’abbiamo persa tutta », rende noto Reguzzoni. «Abbiamo dovuto rinunciare a decine di migliaia di prenotazioni delle scuole e ai grandi eventi nei weekend di inizio primavera. E per un museo che non vive di contributi pubblici è naturalmente difficile, anche sotto il profilo economico. Ma questa chiusura inaspettata, lo voglio dire chiaro, non ha pregiudicato nulla. Ha soltanto rallentato alcuni dei progetti che avevamo in cantiere. Non vediamo l’ora di ripartire: a breve inaugureremo il nuovo parco esterno, dove verranno esposti il Pd808 e altri 4-5 velivoli entrati a far parte della collezione museale».

La decima candelina

Nonostante la chiusura forzata, il museo festeggia i suoi primi dieci anni con la consapevolezza di essere diventato la seconda più grande attrazione del Varesotto, alle spalle soltanto del Sacro Monte. In così poco tempo è un risultato che ha dell’incredibile. Con l’apertura della preview nel 2008 era difficile immaginare dove sarebbe potuto arrivare Volandia. Reguzzoni già allora, mostrando i capannoni abbandonati delle ex Officine Caproni, aveva previsto tutto. Ma in dodici anni di attività e dieci dall’apertura ufficiale (nella foto in basso il taglio del nastro), Volandia ha addirittura raggiunto un livello superiore a quello che lui stesso si poteva immaginare. «Ciò che mi rende più orgoglioso è che questa è una tra le pochissime realtà museali d’Italia che non vive di contributi pubblici. Certo, partecipiamo ai bandi per progetti specifici, ma stiamo in piedi da soli, con il lavoro, la fatica e la volontà. Siamo cresciuti insieme, superando traguardi inimmaginabili: più di 100 velivoli, 200 volontari, 150.000 visitatori all’anno, pezzi unici come l’aereo del Papa o il nuovo arrivo Mangusta. Tutto realizzato con grande passione e senza contributi pubblici. Un grazie a chi ci ha sempre creduto, a chi ci ha sostenuto e a chi si impegna quotidianamente».

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