MONVALLE – A spasso nel cuore della notte con in mano un coltello a serramanico. Forse sotto l’effetto di stupefacenti ha fornito un nome falso ai carabinieri sperando bastasse a nascondere il fatto di essere già stato colpito da un ordine di allontanamento dal territorio italiano. Il giochetto è durato pochissimo. E alla fine sono scattate le manette.
La presenza dell’uomo segnalata al 112
E’ accusato di false dichiarazioni dell’identità personale a Pubblico Ufficiale, porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere e inottemperanza all’ordine di allontanamento dal territorio nazionale, il 33enne libico, disoccupato e irregolare, arrestato nella notte tra giovedì 7 e venerdì 8 maggio dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Varese. L’uomo è stato rintracciato a Monvalle da una pattuglia dell’Arma dopo che l’inquietante presenza era stata segnalata al 112 da alcuni cittadini preoccupati. Lo straniero vagava nel buio con in mano un coltello a serramanico da 20 centimetri. Sul cosa stesse facendo o avesse intenzione di fare è mistero. Il sospetto è che il 33enne fosse sotto l’effetto di droga e fosse “annebbiato”. La confusione, tuttavia, non gli ha impedito di ricordare che lui, non solo non avrebbe dovuto essere a spasso di notte a Monvalle, ma che non avrebbe proprio dovuto trovarsi su suolo italiano perché colpito da provvedimento ad hoc emesso dalla Questura di Como. La contromossa è stata quella di fornire ai carabinieri un nome falso. Dettaglio subito scoperto dai militari attraverso un rapido controllo dopo il quale sono scattate le manette ai polsi del 33enne.