Nathalie Goitom e il Coronavirus: “Ero terrorizzata, ora dobbiamo conviverci. Il campionato? Azzeriamo e ripartiamo a settembre”

 

Nathalie Goitom è uno dei volti più popolari e familiari della TV. Storica giornalista delle Reti Mediapason, amatissima da diverse generazioni di tifosi. Presenza rassicurante. Fin dai primi segnali aveva avuto la dimensione di ciò che avrebbe potuto provocare il Coronavirus. Nathalie il virus non lo aveva sottovalutato. Anzi “Spero questo incubo finisca presto. Purtroppo le nostre vite cambieranno anche dopo che l’emergenza si sarà esaurita”.

 

Nathalie, fin dalle prime avvisaglie era stata molto preoccupata o sbaglio?

Approccio negativissimo fin dall’inizio. Mi sono subito preoccupata tantissimo. Forse dipende anche dal fatto che sono diventata mamma e con due bambini piccoli la preoccupazione, per un virus di cui non si sapeva nulla, è cresciuta fisiologicamente. All’inizio mi davano della paranoica, adesso è cambiato l’approccio di chi me lo diceva. Adesso li vedo tutti giustamente preoccupati. Non è purtroppo una banale influenza come in tanti minimizzavano inizialmente. Soprattutto gli uomini, le donne fin dall’inizio avevano avuto un approccio più cauto

Ha iniziato a prendere subito accorgimenti?

Più che altro è stato inevitabile per le notizie allarmanti che arrivavano dalla Cina. A un certo punto ho cominciato a prendere mille precauzioni. Anche evitando di andare nei negozi cinesi. Dopo il primo caso di Codogno è cambiato tutto. Forse sono stata anche esagerata. Quel giorno dovevo andare a una sfilata e la sera a un evento, ma non sono andata per evitare contatti con le persone.  Con la chiusura della Lombardia ero ancora più preoccupata. È stato un incubo. Il buonsenso ti deve dire di comportarti in modo diverso da prima.

E adesso?

Adesso ci convivo come tutti, purtroppo fa parte della nostra viva e dobbiamo accettarlo. Anche i massimi esperti ripetono nelle nostre trasmissioni che dobbiamo conviverci almeno fino a quando non sarà pronto il vaccino.

 

Le istituzioni avrebbero potuto fare di più?

Certo che sì. Fin dal primo momento, da quando ci siamo imbattuti nei primi casi.  Penso alla coppia di turisti cinesi positivi atterrati in Italia. Da quel momento si dovevano limitare gli ingressi dalla Cina. Avremmo dovuto bloccare il flusso, ma chi lo aveva proposto era passato per razzista e ci siamo trovati in questo disastro. Peraltro i cittadini cinesi qui da noi sono stati subito correttissimi. Sono stati molto rispettosi mettendosi in autoquarantena senza essere stimolati da nessuno.

Che società troveremo alla riapertura?

Una società piena di depressi, ci sarà diffidenza verso gli altri. Ci si guarderà con sospetto. Una società fredda con tanti disoccupati. Uno scenario che mi preoccupa moltissimo. Ti condiziona pesantemente la vita questa situazione.

Torniamo al calcio, quali sono i personaggi che ti sono piaciuti di meno e quelli invece da apprezzare?

Quelli scappati dalla quarantena usando banali scuse non mi sono piaciuti per niente. Chi a Madeira, chi in Lussemburgo, chi in Argentina. Mi è piaciuto Chiellini che ha parlato alla squadra accordandosi sul taglio del loro stipendio. Alla Juventus hanno dato grande dimostrazione di senso di responsabilità. In molti invece non hanno capito che in questa situazione qualcosa la devi sacrificare. Possibile che non lo capisca un miliardario che nella vita ha guadagnato un sacco di soldi tirando un calcio a un pallone? Tutti ci stanno perdendo qualcosa. Continuano a ripetere che il calcio è la quarta azienda del paese e quindi? Le altre aziende possono perderci e il calcio no? Gli altri sono stupidi?

Cosa farebbe con il campionato?

Farei una bella riga e annullerei tutto. Alla fine che senso avrebbe? Si direbbe che è stato vinto con l’emergenza Coronavirus di mezzo. È impossibile immaginare di tornare a una vita normale a breve. Non siamo a settembre ma a metà aprile e quindi diventa complicato gestire una ripartenza credibile. Cancelliamo l’anno bisesto e ripartiamo a settembre.

E dei social cosa cancelliamo?

Ho trovato le foto di Douglas Costa davvero di cattivo gusto. In un momento così delicato postare le sue foto in piscina che fa la quarantena in relax mi sono sembrate fuori luogo.

Cambierà il modo di vivere il calcio?

Dipende dal tipo di tifosi. Per quelli beceri,  penso ad esempio a quelli che si erano assiepati alla Pinetina prima di Juve-Inter, contravvenendo le norme per il contenimento del virus, non cambierà nulla. Per i tifosi che ragionano qualcosa cambierà. Credo che si ipotizzeranno anche meno posti allo stadio per lasciare più spazio tra i seggiolini. Credo cambieranno le abitudini anche lì. Io ad esempio i miei figli non li porterei in un luogo con un così grande assembramento di persone fino a quando non ci sarà un vaccino. Ci saranno sicuramente regolamentazioni diverse anche allo stadio.

Hai riscoperto qualcosa in questo periodo particolare?

Ho riscoperto il fatto di stare a stretto contatto con i bambini, come se fosse una seconda maternità. Come fosse eternamente domenica. Sento i rumori della natura che normalmente qui non si riescono ad ascoltare.

Un messaggio ai telespettatori delle trasmissioni

Cerchiamo di seguire le regole per tornare al più presto alla normalità. Dobbiamo fare il massimo perché questo maledetto virus non si sviluppi ulteriormente.

Nathalie Goitom Tv-MALPENSA24