Samarate, no allo spostamento dei seggi: il sindaco non ci sta. E scrive a Conte

SAMARATE – Il sindaco Enrico Puricelli non ci sta. Dopo il secco “no” arrivato dalla sottocommissione elettorale circondariale alla proposta di spostamento delle sezioni elettorali, prende carta e penna e scrive direttamente al premier Giuseppe Conte e ai ministri dell’interno Luciana Lamorgese e dell’istruzione Lucia Azzolina, per esprimere tutta la sua delusione per la bocciatura di un’ipotesi su cui l’amministrazione comunale, muovendosi nella rigidità delle norme messe in campo, si era impegnata a fondo.

La beffa

Così il diniego ha tutto il sapore della beffa, anche perché le motivazioni non convincono fino in fondo il primo cittadino leghista di Samarate: da un lato «non si rinvengono le “sopravvenute gravi circostanze”» per lo spostamento, dall’altro vengono giudicati «inopportuni e inidonei» tutti i locali alternativi individuati. Di fatto rendendo impossibile praticamente ogni ipotesi di spostamento. La buona volontà non è bastata, di fronte alla freddezza della burocrazia. «Nonostante l’impegno e la cura spesi, gli scolari della mia città perderanno senza motivo giorni di scuola» lo sfogo del sindaco.

Le difficoltà

Al governo Puricelli rinfaccia scarsa sensibilità: «Forse non vi rendete conto perché i vostri bisogni non corrispondono a quelli degli italiani». Nella sua missiva, Puricelli ricorda anche le «difficoltà» dei mesi della pandemia, di fronte alle quali ha «lavorato con l’unico obiettivo di risolvere ogni tipo di problema che l’emergenza mi ha posto dinanzi», al fianco dei volontari e delle forze civili e militari. «Ho scelto di non concedermi neppure un giorno di ferie perché tante erano le incombenze» scrive il sindaco di Samarate, parlando della sfida della riapertura degli istituti.

La lettera

Egr. Presidente del Consiglio dei Ministri Conte dott. Giuseppe
Egr. Ministro dell’Istruzione Azzolina prof.ssa Lucia
Egr. Ministro dell’Interno Lamorgese dott.ssa Luciana

OGGETTO: sede seggi elettorali Città di Samarate

Samarate, 14 Settembre 2020
Chi scrive è il sindaco di Samarate, una cittadina di circa 16.000 abitanti del basso Varesotto, adiacente l’aeroporto di Malpensa.
In questi ultimi sei mesi non mi sono arreso davanti ad alcuna difficoltà.
Giorno dopo giorno, in questi mesi di pandemia, ho lavorato con l’unico obiettivo di risolvere ogni tipo di problema che l’emergenza mi ha posto dinanzi.
Presente in ogni occasione, ho collaborato con tutte le forze civili e militari coinvolte e io stesso, al pari dei miei Concittadini volontari, ho consegnato pacchi alimentari, aiutato famiglie in difficoltà e offerto un segno di sentito cordoglio a chi ha perso i propri cari.
Questi mesi sono stati travolgenti e, seppure io non abbia l’età per fare un paragone di questo tipo, credo di rendere bene l’idea se affermo che mi è sembrato di stare in mezzo a un conflitto.
Ogni giorno un problema diverso, ma sempre con la volontà di affrontare e risolvere quanto più possibile qualsiasi situazione, fino all’ultimo, senza fermarsi mai.
Ho scelto di non concedermi neppure un giorno di ferie perché tante erano le incombenze: il controllo di tutti gli edifici scolastici e la loro sistemazione per renderli fruibili in tempo per i ragazzi samaratesi.
… in ultimo anche il referendum!
Non potevo starmene con le mani in mano, e così ho chiamato il prefetto per avere delucidazioni in merito, ho seguito i consigli che mi sono stati dati, ho riunito i funzionari e contattato la locale Stazione dei Carabinieri per effettuare sopralluoghi e rendere attuabili le soluzioni alternative.
Al termine di questo percorso condiviso, che consentiva lo spostamento dei seggi elettorali, ho inoltrato regolare domanda agli organi competenti affinché, in questa particolare occasione, fosse possibile votare in locali diversi da quelli scolastici.
Cosa ho ottenuto? Un secco e perentorio diniego.
Nonostante l’impegno e la cura spesi, gli scolari della mia città perderanno senza motivo giorni di Scuola. Inoltre dovremo provvedere alla sanificazione di ambienti che avremmo potuto preservare da frequentazioni estranee al mondo scolastico.
Forse non vi rendete conto perché i vostri bisogni non corrispondono a quelli degli italiani. Molto spesso, però, quando apponete una firma su una direttiva, ciò che ordinate si infrange come uno tsunami sulla gente, in questo caso anche direttamente sulla mia Gente, sui miei Concittadini, anzi sui i più piccoli tra i miei Concittadini, quelli che, più di altri, vanno protetti al meglio poiché rappresentano il futuro del Paese!
Se vi piacerà, potrete consultare in allegato la mia proposta di spostamento e la risposta ricevuta.
Non vedo cos’altro chiedere visti i risultati.
Con osservanza
Enrico Puricelli
Sindaco di Samarate (Va)

samarate seggi scuola sindaco – MALPENSA24