Nessuno in Lombardia come Ats Insubria: 35 mila tamponi in 7 giorni. I dati

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VARESE – «In tutta la Lombardia siamo l’Ats che fa più tamponi. Solo questa settimana ne abbiamo eseguiti più di 35mila. Anche le tempistiche nella stragrande maggioranza dei casi sono rispettati. E addirittura migliorati rispetto ai tempi della prima ondata. A fronte dei numeri attuali che sono molto più grandi. Anche sul tracciamento dei contatti: siamo andati in difficoltà nonostante avessimo triplicato il personale dedicato. Però abbiamo subito affrontato e risolto il problema. E sulle scuole, sempre in Lombardia, siamo l’Ats che ha il miglior tracciamento. Non lo dico io, ma i dati». Il dg di Ats Insubria Lucas  Maria Gutierrez tira le fila della mole di lavoro svolto e dei progetti messi in campo dalla struttura in questa seconda ondata pandemica. Che sta mettendo tutti a dura prova, anche i sistemi predisposti che davanti all’esplodere dei numeri, vanno in sofferenza e devono essere ricalibrati.

Punti tampone

Risolti i problemi d’avvio dovuti al sistema di accettazione, il punto tamponi delle Fontanelle a Malnate sta “viaggiando” quasi a pieno regime. Al momento sono 1.000 i test al giorni che vengono effettuati, ma in questi giorni, in collaborazione con l’esercito si sta lavorando per portare le postazioni da 4 a 7 al fine da arrivare a 1.500 tamponi ogni giorno. Si lavora anche la domenica, con personale Ats e militari. Anche le code, dopo i primi giorni, si sono ridotte e ora l’attesa va dai 30 ai 40 minuti prima di arrivare in postazione screening.

«Stiamo lavorando per potenziare ancora di più la capacità di screening – ha spiegato Marco Magrini Marco Magrini, referente Covid di Ats Insubria – E’ evidente che a fronte dei numeri qualche intoppo si sia verificato, ma è altrettanto una realtà che il sistema Ats sia intervenuto a risolvere le criticità per tempo. Anche la refertazione dei tamponi noi continuiamo a darla tra le 24 e le 48 ore dal momento del test».

Altro punto tamponi attivo è quello di via Rossi a Varese, dove la capacità di screening è di 500 unità al giorno. Meno utilizzato, anche perché legato al traffico aereo la postazione al T1 di Malpensa, dove i tamponi eseguito al giorno sono 200 «ma stiamo convogliando persone destinati ad altri punti della provincia, poiché possiamo arrivare a 500».

Magrini poi ha spiegato che nei prossimi giorni verranno aperti altri due punti: uno alla caserma Nato Ugo Mara, che assorbirà gli screening che in questo momento si stanno facendo a Malpensafiere e uno a Cassano Valcuvia, nella sede della Comunità Montana, che insieme a quella del Piambello hanno collaborato per avere la postazione dei test.

Resta operativo anche il punto tamponi scuole di via Monte Generoso, «dove – precisa Magrini – facciamo 600 chiamate al giorno relative agli studenti, ma che poi si presentano in 300 poiché molti non hanno più la necessità di sottoporsi al test avendo effettuato la quarantena di 14 giorni.

I dati della settimana, le scuole e le fasce d’età

I dati relativi ai tamponi della settimana che va dal 30 ottobre al 5 novembre, parlano di una quantità di test eseguiti da ATS Insubria (2,9 ogni 100 abitanti) superiore a quella eseguita in Lombardia (2,7 ogni 100 abitanti). Rispetto alla settimana precendente si rileva un incremento del 21,5% di tamponi nei territori di competenza delle province di Varese e Como. In termini numerici, nella settimana di riferimento sono stati eseguiti 35 mila tamponi.

A fornire tutti i numeri è stato Ettore Presutto Direttore Socio-sanitario: «Per quanto riguarda le scuole, sono circa 17.000 gli alunni in quarantena all’1 novembre in ATS. E sono quasi raddoppiati rispetto alla settimana prima. Corrispondono a circa il 9% della popolazione scolastica, molto al di sotto della percentuale di positivi nella popolazione generale. Rispetto alla settimana prima si registra un incremento di +67% negli alunni, di +90% negli operatori scolastici e di +120% nelle classi. Nell’ultima settimana inoltre l’incremento delle classi in quarantena si è registrato nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole secondarie di primo grado (circa 3 volte il numero di classi in quarantena della settimana precedente)».

Sulle fasce d’età. La maggior parte dei casi a oggi si sta verificando tra i 25 e 49 anni, sia in Lombardia (39%) che nelle province di Varese (35%) e Como (40%). A distanza di 6 mesi si osserva uno slittamento della percentuale di casi sotto i 50 anni (circa dal 30% al 60%), mentre i soggetti a maggior rischio di ricovero, quelli di 75+ anni, passano dal 37,3% al 9,2%. Si consideri, tuttavia, che questi ultimi risultano passare, nelle due settimane a confronto, da 465 a 945, quando gli asintomatici nella popolazione generale si stima siano oggi circa 3-4 volte di più.

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